Galassie
Da bambino mi sono sempre piaciute le canne
e le rubavo al fiume che erano ancora verdi.
Poi le stendevo al sole tutta l'estate
e le prendevo su leggere come l'aria di zanzare.
Quando d'inverno le ossa scricchiolavano dal freddo
e i gatti andavano a tossire sopra l'albicocco
allora correvo in soffitta a mettere le mani in mezzo alle canne calde
che avevano ancora tutto il sole addosso.
Post Scriptum di Stefano Michelini
Dedico questa poesia di Tonino Guerra, a chi me lo ha fatto leggere secoli fa; a me stesso, che l’ho trattenuto nella mia memoria a lungo termine fino ad oggi; a me stesso, che ora ho assoluta necessità di tenere le mani in mezzo alle canne calde; a tutti quelli che, leggendola, cercheranno di costruirsi l’opportunità di procurarsi, in tempi non sospetti, un rifugio dal freddo che prima o poi verrà.
In un precedente post intitolato Errori Seriali, lo stesso concetto è espresso in termini molto crudi e diretti. Il concetto non cambia. Un giorno arriverà e porterà molto freddo. Facciamoci trovare pronti.