Cervello in Tilt

Superficialità

13 Giugno 2018

Superficialità

No water

di Insider Anonima

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Sono giorni incredibili, occhi persi nel vuoto, mani tremolanti, finzione nel corpo e nell’apparenza.

 

Sembra di stare sul Titanic guidato da Schettino, negli occhi dei passeggeri il panico di chi sta configurando la propria morte.

 

La nave sta imbarcando acqua, le scialuppe sono poche e in pochi si salveranno.

 

Eppure ci era sembrata inaffondabile.

 

La lotta alla sopravvivenza si fa sempre più folle, le scelte per cercare una salvezza devono rimanere lucide, ma nel panico si fa fatica a contenerle.

 

Tutto intorno è caos, ma ricaccio indietro la paura e lo faccio con tutta la forza che riesco a trovare. L’energia è al minimo. 

 

Oggi mi hanno staccato l’acqua, per due bollette non pagate. In compenso, oggi stesso rischio di affogarci.

 

Paura è la parola chiave.

 

La morsa del disagio economico è il Titanic. Sembrava inaffondabile

 

Sto cercando il capitano, ma non lo vedo, perché non esiste.

 

Dove sei Capitano Schettino?

 

Poco dopo, capisco che il Capitano sono proprio io.

 

Non posso essere che io stessa a coordinare le operazioni di salvataggio, con estrema logica e cercare di salvare tutti, me compresa.

 

Saltiamo sull’ultima scialuppa.

 

Nessuno è rimasto sulla nave che affonda.

 

Remiamo tutti verso la stessa direzione.

 

In lontananza, la Statua della Libertà ci fa capire che siamo arrivati in America, schivando gli iceberg con la mente, anche se siamo tutti morti.

 

Tutti morti.