Cervello in Tilt

Stardust Memories

16 Luglio 2018

Stardust Memories

Una giornata tranquilla

di Giulia Marchi

‹ INDIETRO

Oggi ho riflettuto molto.

E’ stata una di quelle giornate, in cui ho prodotto più di quanto riesca a fare in un’intera settimana.

Ho saputo creare spazi liberi nella mente.

Parlo da profana del cervello, ma so che è così.

È bastato davvero poco, un panino in pineta,l’odore del mare, un po’ di sana normalità e tutto si è fatto più chiaro nella  mia mente.

Guardo avanti, trovo la linea logica e sfrutto l’intelligenza operativa per arrivare presto alla risoluzione veloce di alcune questioni. 

Oggi mi è chiaro che non ci sono cose per le quali mi devo disperare e sentirmi persa. Mai.

Ci sono solo cose da risolvere.

Occorre fare  scelte, leggere le priorità, stabilire ciò che mi fare stare bene e ciò che fa stare male.

La capacità operativa della mente è tutto quello che serve, se unita alla tempestività.

La velocità decontestualizzata non è un buon parametro.

La velocità al momento giusto è il parametro.

Non dovrei odiare, perché spreco energie, ma odio la lentezza, odio le persone lente, mi fanno mancare l’aria e perdere le forze.

Velocità, ma non fretta.

Riuscire a fare tre cose  bene contemporaneamente mi esalta. 

Forse esalta tutti, ma non so.
 

 Così vado avanti: penso, parlo e spiego a chi ho di fronte, come si deve fare per ovviare alcune situazioni, che non riguardano la vita o la morte, la salute o la malattia, ma l’ottimizzazione.

Ottimizzare per aprire nuovi spazi nella mente.

Di nuovo, con la mente in tiro, faccio punto a capo: il tutto torna all’amore, alla passione, ai baci, alla comprensione amorosa dei sensi. 

Qui mi trovo oggi e voglio trovarmi sempre.


Post Scriptum di Stefano Michelini 

Poco prima di lasciare Roma, brain storming sul rapporto tra componente emotivo-sensoriale e componente cognitivo-razionale. Si parlava di diagnosi precoce delle Demenze. In questa semplice domenica  è bastato l’odore del mare e dei pini a innescare un processo di consapevolezza. 

A volte il cervello decide senza sentire; altre volte le percezioni sopra soglia impediscono di vedere le priorità. 

È una danza che va saputa ballare.