Cervello in Tilt

Relazioni Complicate

28 Maggio 2018

Relazioni Complicate

Urlo e non mi senti

di Giulia Marchi

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Sono dentro un loop temporale e sto cercando di mettere insieme tutte le tessere del puzzle della mia vita e di farne un quadro bellissimo. Il mio impegno su me stessa è divenuto devozione, al centro di ogni azione vi è amore e protezione verso chi amo: me per prima. 

 

Combatto, indosso qualsiasi maschera io possa indossare, mi trasformo da bruco a farfalla  e mi adeguo attivamente alle circostanze.

 

Indosso abiti da sera e dopo un'ora abiti da manovale.

 

Non mi interessa sono davvero disposta a fare tutto. 

 

Improvvisamente accade quel che accade, come sempre nella vita, mi rendo conto che tutto ciò non viene capito. 

 

È come se fossi chiusa in una stanza e con tutta la voce che ho in gola urlassi all’infinito, ma la stanza é insonorizzata e nessuno potrà mai sentirmi. 

 

Ecco che arriva la frustrazione, non so se questo sia uno di quei difetti caratteriali dei Presunti Sani,  ma so come ci si sente.

 

Mi sento impotente, posso dire milioni di parole precise, ma se chi ho di fronte non sente neppure la mia voce, come posso pretendere di essere capita?

 

La comprensione è di quello che ho bisogno, non mi interessano i riflettori, il palcoscenico, mi interessa l’amore di chi ho intorno.

Un abbraccio forte, un bacio, una carezza, sono queste le cose che mi aspetto.

 

Lo sto gridando, ma nessuno o (forse) mi sente.

 

Non c’è nessuno più bravo di nessun altro, siamo bravi insieme, lo ripeto all’infinito ma non serve a nulla. 

 

Come ho già detto nel contributo nella sezione Eterne Promesse, spesso ci aspettiamo dagli altri quello che desideriamo, senza che nessuno ce l’abbia mai promesso davvero.

 

Frustata e svilita per non essere sentita, esco dalla mia città provvisoria e continuo a cercare  di vivere tempi interessanti, che sia una maledizione cinese o un augurio.