Cervello in Tilt

Relazioni Complicate

16 Ottobre 2017

Relazioni Complicate

Stalking

di Stefano Michelini

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Il fenomeno Stalking non è un film, ma una realtà quotidiana. Anche se, in “Attrazione Fatale”, le varie fasi del percorso sono rispettate in un modo assolutamente veritiero. L’epilogo del film culmina con l’inversione dell’omicidio, in cui è la vittima che uccide la stalker, ma è un particolare irrilevante, in quanto un omicidio viene comunque perpetrato.

In appendice di questo inserto su Cervello In Tilt, riportiamo soltanto i titoli di questa estate, pubblicati su http://www.repubblica.it/argomenti/stalking e alcuni dati ISTAT del 2016, per dare una numerica, sicuramente sottostimata del fenomeno.

Psicopatologia dello Stalker

Lo Stalking è un una particolare manifestazione clinica del Disturbo Ossessivo-Compulsivo, anche in forma attenuata, che può essere accompagnato anche da altri disturbi psicologici. Se il Disturbo Ossessivo-Compulsivo, o solo alcuni suoi sintomi, vengono riconosciuti in tempo e curati, non soltanto non si manifesteranno i sintomi classici del disturbo, ma sarà molto difficile che il paziente diventi uno stalker , uomo o donna che sia.

I sintomi, a partire dalla fanciullezza fino alla età adulta e senile a cui bisogna prestare attenzione sono:

Ossessioni che sono definite da:

 

  1. Pensieri ricorrenti e persistenti o immagini che vengono vissuti, nel corso del disturbo, come intrusivi e indesiderati e che nella maggior parte degli individui causano ansia o disagio molto marcati
  2. L’individuo tenta di ignorare o sopprimere tali pensieri o immagini, tenta di neutralizzarli con altri pensieri o azioni (es. eseguendo una compulsione)

Nel caso dello stalker l’ossessione è il possesso, l’ordine esistenziale e, soprattutto il controllo della vittima. Questi pensieri fissi, come descritto sopra, causano un livello di ansia intollerabile, che è solo temporaneamente ridotto a dalla messa in atto di Compulsioni:

 

  1. Comportamenti ripetitivi (lavarsi le mani, riordinare, controllare) o azioni mentali (pregare, contare, ripetere parole mentalmente) che la persona si sente obbligata ad eseguire in risposta ad un'ossessione o secondo regole che devono essere applicate rigidamente
  2. I comportamenti o le azioni mentali sono volti a prevenire o ridurre l'ansia o disagio, o a prevenire alcuni eventi o situazioni temuti; tuttavia, questi comportamenti o azioni mentali non sono collegati in modo realistico con ciò che sono designati a neutralizzare o prevenire, oppure sono chiaramente eccessivi.

Nel caso dello stalker, le compulsioni, che placano le sue ansie sono le persecuzioni in ogni forma e modo della vittima fino all’omicidio. L’omicidio della vittima però non guarisce lo stalker, che, in un tempo imprevedibile, può iniziare il nuovo ciclo di persecuzioni, con una nuova vittima, divenendo un potenziale serial killer.

Sintomi premonitori minori di questo disturbo, possono essere non riconosciuti in quanto innocui, tipo l’ossessione per una parte del corpo non ritenuta ideale, l’estrema difficoltà ad eliminare o separarsi da oggetti, tirarsi e strapparsi i capelli, pezzetti di pelle, bulbi piliferi, comportamento alimentare ritualizzato (solo certi cibi in quantità fisse), l’avarizia, il lavarsi ripetutamente, l’essere perennemente dubbiosi e ritardatari, l’attenzione estrema al fatto che i propri oggetti siano sempre perfetti nella conservazione e nella pulizia. Un classico esempio è l’auto o la casa, che devono essere sempre intonse e linde.

Non tutti i pazienti con sintomi del Disturbo Ossessivo Compulsivo diventano stalker, ma tutti gli stalker sono ossessivi e compulsivi, come minimo background psichiatrico.

Chiarito il background psicologico-psichiatrico, in modo che si sappia in modo chiaro che una persona non diventa stalker per amore eccessivo, ma per una malattia, è necessario parlare della sua relazione con la vittima. Per fragilità caratteriali, per paura, per secondi fini, per una passione cieca, per masochismo, la vittima è sempre complice di uno stalker, fino al limite massimo della sopportazione delle violenze psicologiche subite. Superato il limite, finalmente, scatta una reazione definitiva di allontanamento.

Questa fase deve essere ben condotta dal punto di vista strategico, perché il limite, tra uno schiaffo e un omicidio è labile. Una volta presa la decisione, la vittima deve circondarsi di uno staff di protezione e di controllo personale, per affrontare la frase finale. Sebbene di natura gli stalker siano delle tigri di carta, l’escalation di una discussione, come di ogni discussione, può avere esito infausto. Come innesco di un possibile esito infausto, in questo caso può esserci l’energia di una travolgente passione sessuale, che anche se sembra impossibile, può rimanere intatta nonostante le persecuzioni.

La rete di protezione da costituire dopo la decisione finale di chiudere è parlare con amici fidati non per sfogarsi di un malessere, ma per essere accompagnati fisicamente in ogni posto dove si vuole andare; denunciare ripetutamente alla Polizia i fatti, fare un outing pubblico con un giornalista amico, che renda nota alla cittadinanza di cosa sta accadendo; essere preparati a corsi di difesa personale; allontanarsi, se possibile, per un periodo dalla propria città, cambiando anche cellulare, posta elettronica e uscendo totalmente dai social network. Soprattutto queste ultime due indicazioni possono sembrare un ulteriore subire la persecuzione, ma a volte è strategicamente utile subire in modo attivo, cambiando per un periodo la propria vita. Ci sono poi altre soluzioni meno lecite, ma niente può essere meno lecito di una persecuzione continua. Un’intimidazione ben fatta dello stalker può bastare a porre fine al linciaggio morale, soprattutto se siamo agli inizi del percorso. Arruolare un gruppo di giovani robusti, che non hanno della diplomazia il loro forte, può servire, senza che sia perpetrata violenza, a far desistere l’aguzzino nelle sue condotte.

Lo strumento più efficace è sempre la prevenzione. Anche se innamorati, i comportamenti dello o della stalker sono molto evidenti, anche se non condotti contro la vittima. Le peculiarità che abbiamo prima elencato dei sintomi del Disturbo Ossessivo Compulsivo, devono mettere subito la vittima in allarme: gli strani, rigidi comportamenti della persona che abbiamo davanti, possono essere poi rivolti alla vittima stessa. E, se siamo in una fase iniziale della relazione è più facile venirne fuori. Un banale esempio: se, inavvertitamente sporcate il sedile dell’auto dello o della stalker questo/a avrà una reazione eccessiva rispetto al piccolo inconveniente. Già questo ci deve mettere in allarme e fare riflettere. Seguiranno senz’altro le scuse a questa reazione, ma il fatto deve rimanere ben impresso come un primo fuori pista da non trascurare.

Contesto dello Stalking

Lo stalking può nascere come complicazione di una qualsiasi relazione interpersonale, è un modello comportamentale che identifica intrusioni costanti nella vita pubblica e privata di una o più persone.

I contesti in cui si manifesta riguardano:

  • - nel 55% circa nella relazione di coppia;
  • - nel 25% circa in condominio;
  • - nel 5% circa in famiglia (figli/fratelli/genitori);
  • - nel 15% circa sul posto di lavoro/scuola/università

La Giustizia

Poniamo il fatto che la vittima sia riuscita a portare in giudizio lo stalker, la difesa della vittima può usufruire del Gratuito Patrocinio, per cui la persona non abbiente può richiedere la nomina di un avvocato e la sua assistenza a spese dello Stato.

In Italia le condotte tipiche dello stalking configurano il reato di “atti persecutori”, ex articolo 612 bis del codice penale, introdotto con il decreto legge Maroni. A questo si aggiungono alcune norme accessorie, cioè l’aumento di pena in caso di recidiva o se il soggetto perseguitato è un minore, il fatto che lo stalking costituisca una aggravante in caso di omicidio e violenza sessuale e la possibilità di ricorrere alle misure di indagine previste per i reati più gravi, come le intercettazioni telefoniche e gli incidenti probatori finalizzati ad acquisire le testimonianze di minori.

Questa fattispecie di reato è di solito procedibile a querela, ed è prevista la procedibilità d’ufficio se la vittima sia un minore, una persona disabile, quando il reato è connesso con altro delitto procedibile d’ufficio e quando lo stalker sia già stato ammonito in precedenza dal questore.

La Suprema Corte di cassazione, a sezioni unite, con sentenza n. 7042/2013, ha delineato il profilo del reato di atti persecutori ex art. 612 bis del codice. La prova dell’evento del delitto che causa nella persona offesa un grave e perdurante stato di ansia o di paura, deve essere ancorata ad elementi fonte di turbamento psicologico, ricavabili dalle dichiarazioni della stessa vittima del reato, dai suoi comportamenti conseguenti alla condotta posta in essere dall’agente e dalla condotta stessa, considerando sia la sua astratta idoneità a causare l’evento, sia il suo profilo concreto in riferimento alle effettive condizioni di luogo e di tempo nei quali è stata consumata .

Secondo la Corte, ai fini della configurabilità del reato di atti persecutori, non si richiede l’accertamento di uno stato patologico, è sufficiente che gli atti ritenuti persecutori abbiano un effetto destabilizzante della serenità e dell’equilibrio psicologico della vittima, considerato che la fattispecie incriminatrice della quale all’art. 612 bis del codice penale, non costituisce una duplicazione del reato di lesioni, ex articolo 582 codice penale, il quale evento è configurabile sia anche come malattia mentale e psicologica.

Lasciando aperto l’argomento sulla pagina Fb INTILT CERVELLO, per ogni domanda e dubbio, questo web site vuole lasciarvi alcune delle migliaia di situazioni di stalking riportate fino a due giorni fa sulla testata giornalistica online http://www.repubblica.it/argomenti/stalking e alcuni dati ISTAT sul fenomeno relativi all’anno 2016.

 

14 OTTOBRE 2017

Minacciava di morte ex fidanzatina sedicenne, arrestato ragazzo di 19 anni

 

11 OTTOBRE 2017

Stalking, minaccia la ex con una pistola alla tempia: 49enne arrestato a Milano

 

11 OTTOBRE 2017

Bologna, 48enne s'invaghisce di una donna, "la voleva a tutti i costi": arrestato per stalking

 

07 OTTOBRE 2017

Genova, “sconto di pena allo stalker che recupera” di MARCO LIGNANA

 

06 OTTOBRE 2017

Torino, la procura generale impugna la sentenza di stalking estinta con 1500 euro

 

06 OTTOBRE 2017

Lucera, botte alla moglie e al figlio di due anni: 43enne arrestato

 

06 OTTOBRE 2017

Torino, " I miei due mesi di paura con lo stalker vicino di casa, assolto perchè ha offerto 1500 euro" di DARIO MONGIELLO

 

05 OTTOBRE 2017

Torino, stalker offre 1500 euro, vittima li rifiuta. Ma per giudice la cifra è congrua, e lo assolve di ALBERTO CUSTODERO e DARIO MONGIELLO

 

29 SETTEMBRE 2017

Gessica Notaro, chiesti 9 anni per stalking per l'ex fidanzato

 

26 SETTEMBRE 2017

Taranto, picchia l'ex fidanzata che lo aveva lasciato: 46enne arrestato per stalking

 

22 SETTEMBRE 2017

Arrestato stalker dell'eurodeputata Comi: "Da mesi minacciava la mia serenità"

 

18 SETTEMBRE 2017

Bologna, ossessionato dalla psicologa, le invia per anni mail e messaggi: ora è ai domiciliari

 

17 SETTEMBRE 2017

Minaccia di morte la ex moglie, arrestato stalker

 

23 AGOSTO 2017

Milano, stalker scarcerato dopo pochi giorni per prima cosa chiama la vittima: "Ho vinto io"

 

22 AGOSTO 2017

Stalking, barese perseguita anche dai domiciliari la sua ex psicologa di Barletta: è in carcere

 

17 AGOSTO 2017

Firenze, perseguita la ex e sfascia la moto del compagno della donna: arrestato

 

17 AGOSTO 2017

Roma, telefonate continue e messaggi alla ex: denunciato per stalking

 

13 AGOSTO 2017

Brindisi, perseguita ex moglie: arrestato in flagranza

 

12 AGOSTO 2017

Lei lo denuncia per stalking, lui la riempie di botte. Arrestato e subito scarcerato di JACOPO RICCA

 

03 AGOSTO 2017

Piacenza, minaccia di sfregiarla e pubblica sue foto sui siti porno: arrestato stalker

 

02 AGOSTO 2017

Femminicidio, Governo ferma il ricorso contro i figli di una vittima

 

02 AGOSTO 2017

Stalking, aggredisce l'ex fidanzato a morsi e pugni: 37enne arrestata a Varese

 

02 AGOSTO 2017

Stalking a Foggia, tenta di strangolare l'ex compagna con il bambino in braccio: arrestato

 

01 AGOSTO 2017

Femminicidio: Palazzo Chigi impugna risarcimento orfani

 

30 LUGLIO 2017

Roma, centinaia di sms al giorno arrestato stalker

 

14 LUGLIO 2017

Bologna, condannato per stalking: 5mila messaggi alla ex

 

10 LUGLIO 2017

Palermo, aggredisce l'ex moglie e il nuovo compagno: stalker in manette dii FRANCESCO PATANE'

 

05 LUGLIO 2017

Pinerolo, stalking su un barista con minacce e manifestini: arrestato un poliziotto della stradale di OTTAVIA GIUSTETTI

 

29 GIUGNO 2017

Perseguita l'ex che vuole lasciarlo, imprenditore nei guai per stalking di PIERLUIGI MELILLO


 

Indagine ISTAT

L'indagine campionaria dell'Istat sulla sicurezza delle donne fornisce la stima delle donne che hanno subito atti persecutori. Si stima che il 21,5% delle donne fra i 16 e i 70 anni (pari a 2 milioni 151 mila) abbia subito comportamenti persecutori da parte di un ex partner nell'arco della propria vita. Se si considerano le donne che hanno subito più volte gli atti persecutori queste sono il 15,3%, mentre quelle che hanno subito lo stalking nelle sue forme più gravi sono il 9,9%. Nell'arco della propria vita, lo stalking subito da parte di altre persone è invece del 10,3%, per un totale di circa 2 milioni 229mila donne. Complessivamente dunque sono circa 3 milioni 466 mila le donne che hanno subìto stalking da parte di un qualsiasi autore, pari al 16,1% delle donne.

Nel corso dei 12 mesi prima dell'intervista (nel 2014), le vittime di stalking da parte di ex partner sono 147mila, 1,5% delle donne. Di queste, circa 81mila si sono lasciate con il partner proprio negli ultimi 12 mesi. Sono 478mila (2,2%) quelle che dichiarano di averlo subìto da altre persone.

Nei casi di autore diverso da un ex-partner le donne hanno subito stalking da conoscenti (nel 4,2% dei casi), sconosciuti (3,8%), amici o compagni di scuola (1,3%), colleghi o datori di lavoro (1,1%), dai parenti e dai partner con cui la donna aveva al momento dell'intervista una relazione (entrambi nello 0,2% dei casi). Gli autori di stalking sono maschi nell'85,9% dei casi a fronte di un 14,1% di femmine .

Nel 70% dei casi gli atti persecutori si sono verificati più volte a settimana. Il comportamento persecutorio subito al momento o dopo la separazione è continuato per mesi per il 58,8% delle vittime e nel 20,4% dei casi è durato più di un anno.

Il 78% delle vittime non si è rivolta ad alcuna istituzione e non ha cercato aiuto presso servizi specializzati; solo il 15% si è rivolta alle forze dell'ordine, il 4,5% ad un avvocato, mentre l'1,5% ha cercato aiuto presso un servizio o un centro antiviolenza o anti stalking.

Tra le vittime che non si sono rivolte a istituzioni o a servizi specializzati, una su due afferma di non averlo fatto perché ha gestito la situazione da sola. Le vittime riportano che, a seguito delle azioni intraprese, i comportamenti di stalking sono cessati nel 59,8% dei casi, rimasti uguali nel 21,6%, diminuiti nel 16,6% e aumentati nel residuo 2,0% dei casi.