Cervello in Tilt

Relazioni Complicate

31 Marzo 2018

Relazioni Complicate

Arti marziali e bullismo

di Stefano Bertolani

‹ INDIETRO

 

Ciao, mi chiamo Stefano Bertolani, sono nato a Lucca e ora abito in Versilia, ho 30 anni, sono un appassionato di film, musica, libri e Arti Marziali. Leggo molto libri di astronomia.

 

Come detto sopra ho molte passioni, tra queste le Arti Marziali, disciplina da combattimento in cui mi esercito da giovane età.

 

Le arti marziali non sono discipline di violenza, assolutamente no, anzi insegnano ad evitarla, insegnano il rispetto, il coraggio, lealtà e educazione. Non per niente si chiamano discipline, perché usano la forza intellettuale e non quella fisica, questa ultima è infatti condannata ad affievolirsi con il tempo. 

 

Ho iniziato ad allenarmi quando ero in quinta elementare con la disciplina del Karatè, poi ho sospeso negli anni della scuola superiore per riprenderle dopo la fine della scuola.

 

Sia quando ero alle elementari, ma ancora molto di più durante gli anni della scuola superiore, fui vittima di bullismo per la mia timidezza che mi rendeva succube: il bullismo mi provocò depressione, ansia, insicurezza, molte paure e molti altri problemi che mi accompagnarono anche nei periodi dopo la scuola. Mi chiusi in me stesso, mi allontanai dal mondo, rinforzando sempre di più il male che era dentro di me, senza amici, senza una ragazza, fino a quando decisi che era giunta l’ora di reagire. 

 

Per alcuni giorni mio padre mi fece vedere i film di Bruce Lee, un grande maestro di Arti marziali e attore, di cui mio padre è un grande ammiratore. Mi appassionai cosi tanto a Bruce Lee, alla sua vita, e ai suoi bellissimi film, che mio padre mi disse perché non torni a praticare il karatè? Cosi io feci e ritornai a praticare il karatè da vari maestri.

 

Poi, dopo molti anni di allenamento, ho capito che questa disciplina non era giusta per me, eccetto per la grande velocità che ho appreso.

 

Nella palestra dove mi allenavo c’erano molti corsi di varie discipline, fui allora che conobbi il Ninjitzu, l’arte marziale dei valorosi guerrieri giapponesi ninja.

 

Sono divenuto allievo del Grande Maestro Francesco Benedusi, più volte campione del mondo.

 

In quel periodo instaurai con la nuova arte marziale e, in modo particolare con il mio maestro, rapporti molto più stretti di quanto non avessi mai fatto in precedenza. Sotto la guida del Maestro Benedusi imparai molte tecniche di combattimento, di difesa personale. Entravo sempre di più nell’arte e capivo che il motivo del bullismo ero io, con la mia timidezza, indecisione e scarsa forza mentale. Un Presunto Sano, direbbe il Dr. Michelini.

 

Ho imparato in modo particolare l’uso del nunchacku, un’arma contundente fatta con due piccoli bastoni di legno legati insieme con una catena che appare di frequente nei film di Bruce Lee, dove egli li usa con grande maestria. Ogni tanto faccio uso di Bastoni di eskrima, la Katana e molto altro. Sono mentalmente una roccia ormai. So leggere ogni movimento. Sono protetto da me stesso.

 

Ormai sono molti anni che pratico il Ningitzu, e mi ha aiutato a migliorare molto si sul piano fisico che spirituale . 

 

Grazie al ninjitzu, ho acquistato molto più coraggio e sicurezza, più decisione, più determinazione, imperturbabilità. Nessuno può più entrare nella mia mente nel senso dell’offesa.

 

Sempre tramite il mio sensei ( in giapponese “maestro” o “insegnante”), con cui ho stretto un rapporto come padre e figlio, ho fatto stage marziali con molti altri maestri di altre discipline. 

 

Nella scuola dove mi sto allenando, la Koshiki Ryu, (scuola delle cose antiche), sono una delle cinture più alte, formo nuovi allievi alla nostra splendida arte e trasmetto il nostro sapere alle persone che vogliono imparare il ninjutzu.

 

Gli insegnamo a difendersi in caso di aggressione, e a migliorare sia sul piano fisico che spirituale per difendersi dal bullismo e dalle sofferenze che sono passate sul mio corpo e nella mia mente. Cicatrici sparite. Ora sono IO.