Cervello in Tilt

Rapper

17 Maggio 2018

Rapper

Sono io: Gordon Ranzy

di Gordon Ranzy

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PREMESSA e TESTO, SENZA DISTINZIONE

 

Da piccolo ero un bambino timido e avevo molta paura a parlare con la gente ed aprirmi completamente: temevo sempre un loro giudizio negativo

 

Il primo trauma emotivo l’ho avuto all’età di 8 anni quando mia mamma è mio papà si sono lasciati e io ho sofferto molto quel periodo al punto da rifugiarmi nel cibo piuttosto che nel parlare del mio malessere.

 

Mangiavo di continuo per stare bene, questo era il mio modo di sedarmi inconsapevolmente per non patire il dolore.

 

A 14 anni, ricordo bene alla fine delle scuole medie, volevo avere successo con le ragazze, volevo essere figo come i miei coetanei; motivato da Mamma che era l’unica che aveva la sensibilità di ascoltarmi e capirmi, mi sono messo a correre e a mangiare sano: sono dimagrito dieci chilogrammi e mi sono alzato in altezza. 

 

Dai 15 anni ai 17 anni ero rinato.

 

Poi lo shock, il crollo:  mamma viene a mancare, a causa di quella malattia che già la perseguitava da dieci anni. 

Per me è stato uno tsunami emotivo che mi ha cambiato ancora una volta: volevo morire, ero diventato apatico, non ero più io, non andavo più a scuola, bigiavo le lezioni per andare a fare freestyle e a fumare le canne. 

 

Facevo il liceo artistico, mi aveva spinto mamma a fare quella scelta, lei era una pittrice, faceva mostre, vendeva i suoi quadri e le sue sculture; era uscita dall'Accademia delle belle arti di Brera insomma una vera artista. 

 

Dopo la sua perdita ho fatto anni a cercare di autodistruggermi, per via della depressione mi sono aiutato con la droga, l’alcol e il sesso. Ho amato molto  due ragazze, che ho amato davvero fino in fondo a me,  ne parlo nelle mie canzoni “Hey Tu come stai” e “Il Prezzo Della Libertà.”

 

A 24 anni incontrai, questa ragazza di cui mi sono follemente innamorato: siamo stati insieme due anni e mezzo e credevo che fosse la donna della mia vita con la quale  avrei fatto dei figli. 

 

Avevo anche fantasticato di sposarla e di fare una figlia e chiamarla con il nome di mia mamma. 

 

Quando mi ha lasciato, ho perso la fiducia nell’amore, ma fortunatamente c’era la Musica.

 

Amore inverso: mentre lei diceva di stare meglio sola, aveva già un altro sotto le lenzuola. Ci ha messo un attimo a trovarsi un nuovo ragazzo. 

 

Io mi sono definitivamente innamorato di me stesso e mi sono sposato con la musica e, nell’ultimo anno, ho iniziato a crederci come non avevo mai fatto in vita mia. 

La gente che mi è vicinissima oggi, mi dice che ho avuto una gran forza, a superare le perdite della mia vita, a mandare giù la perdita di una mamma unica, una donna pura, artista fino al midollo, con quel fare tra il genio e naif che mi ha sempre affascinato! Anche un po' cercando di trovare quella sua unicità nelle donne della mia vita.

 

Comunque ora mi rendo conto che, nonostante i ricordi siano leggermente offuscati dall’uso del tempo di droga e alcol, sono sempre stato abbastanza lucido, senza mai allontanarmi troppo dalla mia via, la mia musica, gli amici e le serate passate tra i festival, live e club più belli d'Italia e d’Europa, un modo per curarmi da solo, a modo mio, scoprendo pian piano che ovunque mi fossi trovato nel mondo, qualsiasi cosa mi avessero potuto togliere o rubare, NON avrebbero mai preso la mia fantasia nel creare, da un universo di scintille e parole, la mia musica.

 

Proprio come gli idoli che ho sempre ammirato: Eminem, dr Dre, J ax, Fabri Fibra.

 

Cazzo, la musica c'è sempre stata.

 

Se rivedo i momenti della mia vita in un film, penso che potrei associare ogni attimo ad una precisa colonna sonora, una canzone o una citazione in particolare.

 

il volume, sempre altissimo, d'altronde non sento da un orecchio da quando sono nato, l'ironia della vita. 

 

Motivo per cui, nonostante sia consapevole della mia disabilità ci ho sempre scherzato su. Senza offendere chi si sente disabile per sordità, ma non vi dico le risate che mi son fatto grazie al mio emilato silenzioso nella sua sordità, in un mondo ovattato, ideale per filtrare e isolare le cazzate che si sentono tutti i giorni dai pensieri più belli, le storie più vere. Le storie di quegli eroi di strada. 

 

Boh, adesso come adesso, a pensarci, sono sempre stato troppo buono con le persone che ho incontrato nella mia vita, nonostante sia stato un cazzone e le risse da adolescente le hanno fatte tutti, ho sempre preso le distanze dalla violenza o dai violenti, permettendo però a molti di approfittarsi di me e  di mio fratello.

 

Mi rendo conto che mi sono raccontato in modo anomalo e con un finale del cazzo, ma io non sono altro che questo. La Mia Musica.