Prospettiva Angela

Soffro di attacchi di panico, ansia e un miliardo di altre paure, quindi so bene di cosa stiamo parlando. Faccio prima a elencarle:
Panico: Un senso di paura m'invade e mi crea una morsa allo stomaco. È un sentimento violento che mi toglie le forze. Mi rende impotente e vulnerabile. come farebbe con tutti.
L’unica mia valvola di sfogo è il pianto, ma la paura paralizza ogni azione. Annichilisce. Crea un muro tra ciò che si fa e ciò che si vorrebbe fare. Sei vivo, ma sei morto.
Tutte i discorsi della gente, che non sa che cosa è il Panico, consigliano di affrontarlo per poterlo vincere.
Ma tu, se non hai mai domato un leone, come puoi entrare tranquilla in una gabbia del circo, dove invece che un leone ce ne sono almeno tre?
Cambiamo paura, perché come ho detto, di paure ne ho moltissime, di tutte le forme e le taglie.
Nel corso della mia vita la paura più forte è stata quando ho contratto la tubercolosi polmonare, più forte di quella di essere rimasta sola, panicosa e lasciata dal mio compagno.
È stata una un'esperienza terribile, vissuta male, ma guarita bene.
Ora sono di nuovo in crisi nera, perché, proprio per non farmi mancare niente, l'uomo col quale ho vissuto gli ultimi venti anni della mia vita, mi ha lasciato il 14 settembre 2017, per la festività locale di Santa Croce. Croce in tutti i sensi, inchiodata mani e piedi.
Ora non riesco a sopportare il dolore e l’ansia totale della sua assenza.
Questo è il momento più brutto della mia vita, perché con la tubercolosi avevo solo paura di morire; ora che non sono morta sono sola, mi sento sola, senza uno scopo chiaro per la mia vita.
La mia vita era la nostra vita insieme: noi, la nostra casa, il nostro piccolo giardino, le nostre abitudini e i nostri contrasti, insomma NOI.
Di nuovo, chi non è mai stato lasciato e che ancora dorme abbracciato al proprio amore, mi dice che “passerà”. Tutti questi consiglieri delle mie brame li infilerei nella gabbia con tre leoni e assisterei al “fiero pasto”. Forse dopo mi sentirei meglio.
Come Pollicino, cerco le briciole di pane, lasciate per terra nel mio viaggio, per ritrovare me stessa, ma non ci riesco.
In una situazione simile, la mie paure panico si sono moltiplicate e mi sento morire, ma sono viva e sofferente come non mai.
Potrei scrivere mille pagine sulle mie paure residue, ma quella che si aggiunge in modo più prepotente e cattivo è quella che i miei genitori possono sentirsi male e mancare, visto che sfiorano gli ottant'anni e sono già assai acciaccati. Non solo, ma sono schiacciata dal senso di colpa, nel farmi vedere così sofferente “solo” perché sono stata lasciata dal mio uomo.
Ho paura perché sono figlia unica, non ho figli e troppo vecchia per farli.
Facile immaginarmi terrorizzata dal mio presente, ma soprattutto dal mio futuro.
Non ho sostegni ed io nella vita sono stata sempre abituata ad averne.
Non è proprio un gran bel vivere questo. Ma è l'unico che ho tra le mani.
Spero che condividere il mio stato d’animo disastroso, sia una potente medicina e che tutto questo Tempo sia un incubo di Lynch.