Cervello in Tilt

Prospettiva Angela

26 Giugno 2018

Prospettiva Angela

Il dubbio

di Angela Pieri

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PROLOGO

 

Come già discusso in contributi precedenti, la percezione del dubbio può essere una normale perplessità tra due o più scelte fino a diventare una forma pervasiva di ingombro mentale, che genera paralisi.

 

Il dubbio si verifica quando non c'è certezza e la persona si trova nella difficoltà di una scelta. Ci sono poi i dubbiosi di natura, coloro che non sono mai decisi sul dar farsi. In essi il dubbio si fa strada più facilmente e diventa un sentimento angosciante, lancinante. L'incertezza consuma, il dubbio mette in una condizione di profonda insicurezza. 

 

Di solito il dubbioso, sia che si tratti di un soggetto sano, sia di una persona che si identifica con il dubbio stesso, analizza tutte le possibilità di una situazione: positive, negative e neutre. Il soggetto sano, valutate le opzioni, ne sceglie una e la intraprende. Il dubbioso Presunto Sano, di fronte allo scegliere, rimane fermo, non si decide, non prende una posizione chiara e si macera nel tormento di fare la scelta sbagliata. 

 

In altri casi il dubbio può diventare anche una strategia, per suscitare affetto e comprensione, ma soprattutto per fare decidere gli altri e non assumersi responsabilità di scelta e quindi di incorrere in un errore. 

 

Il dubbio del soggetto sano che pondera oggettivamente i vantaggi e gli svantaggi di una scelta, ha una connotazione positiva e produttiva. 

 

In tutti gli altri casi può essere fonte di una sofferenza di entità variabile in funzione del livello di incertezza.

 

Esempi raccolti:

 

  • AP: Ero una giovane ragazza, quando durante un controllo ecografico mi fu trovata la cistifellea piena di calcoli. Il medico non fece molti preamboli né dette molte spiegazioni. Mi disse che la scelta dipendeva soltanto da me: tenerli o sottopormi ad un intervento chirurgico. Da qui il mio dubbio: se li avessi lasciati, poteva essere che non mi avessero causato malessere per il resto della mia vita. Poteva però accadere che il loro numero e la loro densità avrebbero potuto erodere le pareti della cistifellea, con il rischio di serie conseguenze fisiche. Io, che non avevo mai avuto problemi di salute mi trovai improvvisamente davanti ad un dilemma, che mi pareva una montagna. In preda alla paura pensavo di non riuscire ad affrontare un intervento chirurgico. D'altro canto, la paura che i calcoli facessero danni gravi mi levava il sonno. Fu una scelta difficile. Non sapevo davvero che pesci prendere. Pensavo e ripensavo e non sapevo decidermi. Poi, nella maniera più banale possibile, nell’ambito degli eventi umani, una mia amica mi indicò un chirurgo di sua fiducia. Senza pensarci troppo (la decisione e la responsabilità di una visita l’aveva presa la mia amica) contattai il chirurgo consigliato. Il Professore mi chiarì il dubbio in modo esauriente. Mi rasserenai, decisi subito per l'intervento. E feci bene. Adesso considero questa forma di dubbio una forma sana, in quanto il primo chirurgo che avevo consultato non era stato in grado di farmi capire in modo chiaro i vantaggi e gli svantaggi di una mia scelta. 
  • SM: il mio primo vero dubbio, riguarda la religione. Credere in qualcuno che aveva creato il mondo in sette giorni, tempo necessario a un impiegato statale per fotocopiare un documento, mi risultava difficile. D’altra parte mia mamma era una cattolica integralista e le mie perplessità comprensibili, tenuto conto della credibilità che mia mamma aveva presso di me: come non credere ad una donna che si dedicava completamente a tre piccoli fratelli, alla loro educazione, alla loro crescita intellettuale? Era mai possibile che si sbagliasse su una questione così importante, da costringermi ad un ringraziamento continuo verso questo signore, così potente, che non solo aveva creato il mondo in sette giorni, ma che era anche buonissimo, capace di perdonare ogni peccato e di schierarsi sempre dalla parte dei più deboli e dei più poveri. Questo dubbio è risuonato nella mia testa dall’età di sei, sette anni fino a quattordici, quando mi innamorai per la prima volta con tutti i baci possibili immaginabili. Quello, che finalmente, potevo toccare con mano, mi sembrò il Paradiso. Ad essere sinceri, un Paradiso un pò aggiustato, rispetto alla versione della mia mamma. Però il dubbio svanì: credevo in qualcosa.