Cervello in Tilt

Problema Cibo

10 Settembre 2017

Problema Cibo

Ossessione Dimagrimento

di Stefano Michelini

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La malnutrizione correlata a digiuno è la conseguenza tipica dell’anoressia nervosa e va concepita, anche in fase iniziale, come una malattia potenzialmente mortale. All’inizio infatti si manifesta solo come una ossessione progressiva verso il dimagrimento. La malnutrizione da Anoressia è la terza causa di morte nelle adolescenti e giovani adulte (12-24 anni), con un tasso di mortalità 12 volte superiore alle coetanee non anoressiche. Gli psicologi clinici dovrebbero essere consapevoli che una valutazione attendibile della personalità e del funzionamento psicosociale dei pazienti sottopeso con disturbi dell’alimentazione può essere effettuata solo dopo la normalizzazione del peso corporeo. Le adolescenti con attenzione ossessiva per la riduzione di peso dovrebbero essere educate sui sintomi da malnutrizione e aiutati a interpretarli in modo funzionale al raggiungi-mento di un peso corporeo salutare.
I sintomi e segni prenotare di una probabile anoressia sono i seguenti:

  • Restrizione dell’assunzione di calorie in relazione alle necessità, che porta a un peso corporeo significativamente basso nel contesto di età, sesso, traiettoria di sviluppo e salute fisica. Il peso corporeo significativamente basso è definito come un peso inferiore al minimo normale oppure, per bambini e adolescenti, meno di quello minimo atteso.
  • Intensa paura di aumentare di peso o di diventare grassi, oppure un comportamento persistente che interferisce con l’aumento di peso, anche se significativamente basso.
  • Alterazione del modo in cui viene vissuto dall’individuo il peso o la forma del proprio corpo, eccessiva influenza del peso o della forma del corpo sui livelli di autostima, oppure persistente mancanza di riconoscimento della gravità dell’attuale condizione di sottopeso.

Si distinguono due tipi di controllo ferreo sul proprio peso:
Tipo con restrizioni: In questo sottotipo la perdita di peso è ottenuta principalmente attraverso la dieta, il digiuno e/o l’attività fisica eccessiva. Tipo con abbuffate/condotte di eliminazione: Durante gli ultimi 3 mesi, l’individuo ha presentato ricorrenti episodi di abbuffata o condotte di eliminazione (cioè, vomito auto-indotto o uso inappropriato di lassativi, diuretici o enteroclismi).
Una misura quantitativa attendibile sullo stato di dimagrimento è dato dall’Indice di Massa Corporea che può essere calcolato dal paziente anche dai genitori di minori. E’ il rapporto tra la il peso, espresso in chilogrammi, e il quadrato dell'altezza, espressa in metri. Esempio 1: Altezza 1,70 m; massa 62 kg: IMC = 62 : (1,7)2 = 62 : 2,89 = 21,45 che rappresenta un valore normale
Il Livello di gravità del dimagrimento ossessivo sono distinti dai seguenti valori:

  • Lieve: Indice di massa corporea ≥ 17 kg/m2
  • Moderato: Indice di massa corporea 16-16,99 kg/m2
  • Grave: Indice di massa corporea 15-15,99 kg/m2
  • Estremo: Indice di massa corporea < 15 kg/m2

Già un valore Moderato è forte indizio del passaggio da una ossessione della magrezza all’Anoressia. Per i valori Grave ed Estremo è obbligatorio il ricovero anche coatto se la paziente si rifiuta.
Le conoscenze sui Disturbi della Condotta Alimentare si sono evolute in modo significativo negli ultimi cinque anni. L’approfondimento più rilevante è identificabile nell’approccio terapeutico globale, mentre in tutti gli altri settori le conoscenze sono piuttosto statiche, non chiarificatrici e poco stimolanti. C’è una evidenza scientifica netta che rivela una maggiore efficacia di intervento in qualsiasi disturbo nell’ambito del comportamento alimentare, con notevole miglioramento della qualità della vita del paziente e dell’evitamento di una morte precoce. Questo, nonostante il fatto che l’essenza dei vari disturbi ci sfugga. L’adozione di un modello interpretativo bio-psico-sociale dei disturbi del comportamento alimentare determina un approccio terapeutico multi-modale la cui gestione operativa avviene nel gruppo di lavoro. La pratica del trattamento multi-modale del dimagrimento ossessivo o dell’anoressia in atto richiede una indagine capillare sulle condizioni psicologiche, psicopatologiche e medico/nutrizionali in comorbilità, sulle condizioni familiari e psicosociali. in base a questi criteri è possibile prevenire o se il paziente è già sottopeso, progettare un intervento terapeutico mirato e personalizzato, che può includere l’integrazione coordinata di trattamenti psico-educazionali, ospedalieri, farmacologici, riabilitativo-nutrizionali, psicoterapeutici individuali e familiari. Anche se statisticamente i dati di remissione completa sono non affidabili per una questione di mancato collegamento tra le varie strutture, possiamo certo dire che, a livello psicologico, un qualsiasi paziente che abbia problemi con il cibo, soprattutto se mortali come anoressia e obesità, trova una risposta e un percorso da seguire. Una speranza fondata di remissione completa o sub- completa non è oggi un’utopia come appariva appena cinque anni fa.