Cervello in Tilt

Problema Cibo

2 Novembre 2017

Problema Cibo

Aperitivo e dintorni

di Stefano Michelini

‹ INDIETRO

Il mio paziente di 90 chilogrammi è ormai sulla strada della comprensione, ma non sa, che tra poco, andrò a colpirlo nel suo punto più debole: l’Aperitivo o l’Aperi-cena con gli amici seguito dalla cena con la moglie.

Mi viene spontaneo scrivere Aperitivo con la A maiuscola, perché ormai ha assunto nel nostro vivere una sua sacralità, come scrivere Pasqua al posto di pasqua. Mancanza di rispetto.

 

Chiedo se è abituato a farsi un Aperitivo dopo il lavoro e quante volte.

Candido confessa “Tutte le sere dei giorni lavorativi”.

 

Lo attacco con garbo, chiedendo se è consapevole che due olivette, qualche patatina, una ventina di pistacchi, una decina di noccioline e un cocktail equivalgono in termini calorici a essersi mangiato un piatto di spaghetti.

 

Il ragazzo è pallido, ma vedo nei suoi occhi nascere il concetto del conteggio calorico. Lo voglio mandare via con questa nozione, che sarà basilare per la sua vita.

 

Infierisco, con la confidenza del vecchio professore, che ha incontrato un suo ex alunno: “Dai non mi dire che ti fermi qui e non assaggi una tartina (10gr di pane in cassetta = 30 kcal + 5gr di burro = 35-40 kcal, e se sei in un posto giusto, ci metti un po’ di caviale che ti confeziona una tartina da 100 kcal. Se ne mangi cinque, sono ovviamente 500 kcal equivalenti ad un sandwich ben farcito. Ora sei rilassato, ridanciano, perché almeno un altro Negroni da 140 Kcal lo hai bevuto. Se sei onesto, senti che lo stomaco è praticamente vuoto e andresti avanti ad oltranza. Ti consola l’idea della cena preparata dalla moglie prima che si cambi ed esca, come tutte le sere.”

 

Occhi sgranati come un cartone animato giapponese, il mio amico mi ascolta ipnotizzato. Ne approfitto: “Un etto di pasta cruda sono 325 kcal equivalgono a una pallina di gelato alla crema, che in due leccatine è finito; mentre un etto di pasta cruda lessata diventa tre etti perché si imbibisce di acqua, due etti di pomodori sono 34 kcal, un cucchiaino d’olio (45 Kcal), e un poco di basilico che per pietà non ti conteggio, ma che è bene conoscere le sue 22 Kcal per 100 grammi

 

Lo lascio respirare, mentre faccio la somma su un foglietto che gli mostro: con circa 500 kcal mastichiamo un piatto di spaghetti al pomodoro. Ci sentiamo visceralmente soddisfatti, perché abbiamo masticato e riempito lo stomaco e non abbiamo più fame, perché il senso della sazietà parte dalla pressione del bolo alimentare sulle pareti dello stomaco.

Con disegni un po’ approssimativi, gli faccio vedere che 100 gr di spaghetti al pomodoro e basilico, in termini di calorie introdotte, sono meno di:

  • 100 gr di patatine

  • 60 gr di pistacchi

  • Cinque tartine ben fatte

  • Due crackers, un poco di maionese e 4 pistacchi

 

Le mie considerazioni, vecchio del mestiere, mi portano a consigliarti che, se vuoi dimagrire, devi mangiarti il piatto di spaghetti al posto dell’aperitivo. E mangiati pure il pane, la rosetta e il pane integrale e lascia stare il pane azzimo, i cornflakes e le fette biscottate che hanno le stesse calorie dei cornetti. Però, nell’immaginario collettivo, i cornetti ingrassano e così tutti mangiano le fette biscottate che hanno le stesse calorie. Meglio mangiare il pane, che costa di meno ed ha meno calorie.

 

LA SPESA. Il giusto modo per non trovarsi cibo “pericoloso” in casa è entrare in modalità “calcolo calorie”, quando facciamo la spesa. Più che i nomi bisogna leggere i numeri; infatti, se leggi biscotti integrali con soia (kcal 456), solo il leggere integrale ci fa dimagrire, per poi scoprire che hanno più calorie dei wafers (kcal 449); per restare nei biscotti, i bistrattati frollini (429 kcal) hanno le stesse calorie degli osannati biscotti integrali (kcal 425). Hai capito bene amico, le stesse calorie!

Il marketing del light food e dell’integrale ci ha talmente rimbecilliti che, pur ritenendoci a dieta, non leggiamo nemmeno le calorie. Ci fidiamo del nome. Certo più light di un piatto di lasagne sono, ma non più light di biscotti con meno calorie e più buoni.

 

Le diete sono piene di favole metropolitane come abbiamo visto e colorato di celeste, passate di bocca in bocca come quella di fette biscottate e stracchino. Il gorgonzola nelle diete non c’è mai. Il gorgonzola avrebbe anche il vantaggio di avere un sapore forte e ne mangeremmo pure di meno. Ci vuole solo Einstein in persona, che mi faccia capire perché lo stracchino sta nelle diete e il gorgonzola no.

 

PIZZA. Un etto di pizza bianca 300 kcal; un etto di pizza rossa 243 kcal. Perché la prima è tutto pane, mentre la seconda sono 70 grammi di pane e 30 grammi di pomodoro. Il problema è che una pizza Margherita sono minimo 4 etti di pizza rossa e già siamo a 1000 kcal; poi ci devi mettere la mozzarella o fior di latte, che hanno meno calorie dello stracchino, e siamo oltre le 1000 kcal. Nell’attesa della pizza, ci facciamo due olivette ascolane, due fiori di zucca fritti, un supplì, una birretta; poi, finalmente arriva la pizza. Una fetta di pastiera? Vai! Un limoncello? Perché no! Conto finale: euro e una settimana di dieta. Implacabili le calorie a contarle come i soldi.

 

CARNE. Un etto di maiale magro sono 110 kcal, un etto di salsiccia secca 514 kcal. Bresaola o prosciutto crudo, solo il magro, grosso modo hanno le stesse calorie (150 Kcal).

 

LA LOCANDINA. La funzione di una locandina con i valori calorici di ogni alimento usuale nella cucina italiana, appesa sul frigorifero è questa: a casa la leggiamo con comodo, scegliendo quello che vogliamo mangiare quel giorno. Meno calorie ha quello che scegliamo, più ne possiamo mangiare. In questo modo la pressione del bolo alimentare sulle pareti dello stomaco ci dà un senso di sazietà che ci porta a dimagrire senza frustrazione.

Il concetto della non dieta è esistenziale-matematico: sazietà e dimagrimento e non “fame da campo di concentramento” per non dimagrire.

Per la Bilancia, un etto di tonno al naturale (158 Kcal) è quasi come tre etti di polpo (150 Kcal in totale). Stesso concetto: con tre etti di polpo mi riempio di più lo stomaco e sono sazio; dopo centro grammi di tonno il mio stomaco è vuoto.

Quattro etti di finocchi (9 Kcal) equivalgono a un etto di carote, che equivale a un etto di pere (35 kcal).

 

Nel mio concetto di educazione alimentare, sono contrario ai succhi, alle spremute ai passati di verdura e alle centrifughe perché per fare un succo di arance servono almeno tre arance che sono circa 100 kcal; nel bere il succo non si mastica, per cui non abbiamo quella soddisfazione psicologica che ci dà invece il masticare tre arance; anche perché, tre arance di fila non le mangeremo mai, soltanto per la fatica di sbucciarle. Però le possiamo bere in un attimo. Molto meglio, per dimagrire, prendere due arance, sbucciarle e masticarle, dove c’è la noiosa manualità della preparazione come deterrente, il gusto della masticazione e le scorie perse.

Stesso discorso per il minestrone con pezzi di verdura che mastichi. Con il passato di verdura ingolli e basta. Per dimagrire è molto più soddisfacente qualche cosa da masticare e, avendo impostato queste riflessioni sulla psicologia per raggiungere il Peso Forma, la sensazione di avere mangiato gratifica più di avere bevuto. Siamo coerenti.

Per fare un succo di ananas (44 kcal) servono almeno due etti e mezzo di frutto. La persona che beve tre succhi di ananas ha ingerito kcal pari ad un etto di pasta senza la stessa piacevole sazietà. Con l’ananas lo stomaco rimane quasi vuoto, la fame rimane e per di più l’ananas non “scioglie” il grasso (favola metropolitana). Il principio attivo dell’ananas è la bromelina che è al massimo un drenante. Se invece del drenante dell’ananas, calorico e insoddisfacente, prendiamo, sotto controllo medico, il più forte diuretico in commercio, per eliminare i liquidi in eccesso, uriniamo tre volte di più, il fisico tende a ristabilire l’equilibrio idro-salino, beviamo tre bicchieri d’acqua a zero Kcal e stiamo come prima.

 

MELE, FICHI e DINTORNI. Le diete sono piene di fette biscottate, stracchino e mele. Mele che hanno pari o più calorie dei fichi (53/47 Kcal). Ma i fichi, in una dieta, nessuno li mette perché la favola metropolitana diffusa è che fanno ingrassare: e quindi tutti a mangiare quintali di mele come Steve Jobs. Solo ai diabetici non diamo i fichi questo sì, è vero.

Una volta si diceva di dare le mele ai porci e ai maiali per farli ingrassare bene. Questo perché le mele crescevano in campagna come l’erba. 10 chilogrammi di mele sono 5300 kcal. Un maiale, i 10 chilogrammi di mele li mangia in cinque minuti e nessuna Bilancia ha mai chiesto a un maiale come sono entrate 5300 kcal, se come mele o come fettuccine; i rinoceronti mangiano al giorno 40 chilogrammi di erba scondita, che a 20 kcal ogni 100 gr, sono 8000 kcal di erba, ma sempre 8000 kcal sono. I leoni mangiano carne rossa, e non si è mai sentito dai veterinari e dai leoni parlare di carne bianca o carne rossa. Gli squali, raffinati, mangiano continuamente sashimi.

Le diete sono prive di banane o cachi che nessuno mangia (65 kcal). Tutti invece a mangiare i mandarini (72 kcal).

Per chi vuole raggiungere o mantenere il Peso Forma, consiglio sempre d’inverno i finocchi (9 kcal) e d’estate il cocomero (15k cal).