Cervello in Tilt

Pet Therapy

25 Giugno 2018

Pet Therapy

Voglio un cane non un figlio

di Stefano Michelini

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PROLOGO

 

Il Presunto Sano prosegue, inconsapevolmente, sui binari di una vita mal collocata e più o meno sofferente, e verso una ancor meno consapevole deriva di trasformazione sociale

 

In molti post nelle categorie del nostro web site, quali Il Senso della Vita e Pet Therapy abbiamo frequentemente sottolineato le seguenti istanze:

 

  1. Le relazioni sentimentali sono sempre più spesso disimpegnate. Non  un amore costruttivo, ma un amore senza assunzione di responsabilità.
  2. Interpretazione di questo trend, come un lentissimo avvicinarsi ad un futuro nel quale, l’assenza delle materie prime, costringerà la vita sociale ad una battaglia per cibarsi e bere.
  3. Nel contesto di una battaglia per la sopravvivenza, avere sentimenti ed essere sensibili, sono profili psicologici perdenti. Un forte esempio metaforico è quello della perdita della coda, in quanto divenuta inutile nell’uomo, nel suo passaggio alla postura eretta. 
  4. Un animale è più sano di un essere umano, tanto da diventare una roccaforte della terapia psicologica (Pet Therapy), consapevolmente consigliata ad un Presunto Sano o auto-percepita da un Presunto Sano.

 

Fatte queste considerazioni, ne seguono altre, che non abbiamo trattato: il nostro ancora vivo desiderio di socialità, ci impedisce di accettare serenamente la solitudine. L’adozione o l’acquisto di un animale domestico può essere una soluzione ad hoc. Spesso, l’acquisto di un animale domestico, non è utile solo per vincere la solitudine, ma anche come equilibratore familiare: un essere vivente, diverso come specie, può diventare un diversivo per una famiglia in crisi. 

Un animale domestico nelle small families, le famiglie in cui un genitore è assente per vari motivi, è ormai una costante. Così come in anziani rimasti soli. Così come in coppie “funzionalmente” sole, in quanto collante tra due membri incapaci di comunicare.

 

 

OSSERVAZIONE

 

Senza ricorrere a statistiche, che confermerebbero, senza ombra di dubbio, il dato percettivo, l’età di adozione o acquisto di un animale, si è abbassata moltissimo. Il quadro del vecchietto solitario con il bastone e il cane è ormai obsoleto. Giovani single o coppie Sane o Presunte Sane sostituiscono la scelta di un compagno/a o di un figlio, con la scelta di un animale domestico. Questo è un altro segno indicatore chiaro, che la sopravvivenza della specie umana è entrata nella sua fase finale. Il giogo economico induce una riduzione dello spessore dei sentimenti, una bassa natalità e l’elezione di un animale a elemento familiare, che garantisca affetto incondizionato, impegno programmato e una distrazione intelligente ad una diade ormai morente. 

 

Il fatto che i nostri nonni avessero la forza di allevare numerosi figli, in condizioni di estrema povertà, non è in contraddizione con la tesi economica citata, perché i figli servivano come forza lavoro e non avevano le presunte necessità e di tutto il “circo Togni” dei bambini moderni. 

 

Prendiamo i cani come esempio, rispetto ad altri animali domestici, perché più si avvicinano all’uomo come caratteristiche sociali e come immaginario (realtà, in effetti) collettivo:

 

  • Un cane è intelligente.
  • Puoi sceglierlo come vuoi.
  • Puoi sceglierlo con le motivazioni che vuoi.
  • Puoi instaurarci un rapporto cucito anche sui tuoi difetti psicologici, tanto lui ti amerà lo stesso.
  • Potrà assistere, apparentemente inerte, alle eventuali discussioni familiari.
  • Non dovrai portarlo a scuola.
  • Non dovrai scegliere una scuola per lui.
  • Non dovrai andare a parlare di lui con Professori Presunti Sani.
  • Non dovrai preoccuparti di nessun tipo di carriera e quindi, non sarai mai soggetto a frustrazioni per risultati non raggiunti.
  • Non dovrai mai preoccuparti di un aldulterio, se si tratta di una coppia o della droga o delle scommesse se si tratta di un figlio.
  • Non dovrai pagare le tasse universitarie.
  • Non dovrai sorbirti le crisi adolescenziali dopo un giorno di lavoro.
  • Non avrai da lavare o da stirare in più.

 

Potremmo continuare a lungo. 

 

Il punto è che un animale domestico, avendo una psicologia diversa, non sarà mai un Presunto Sano che ti ostacolerà la vita. Come condizioni paragonabili alla specie umana, ci sarà “soltanto” da amarli, perché non si può che amare, chi ti ama incondizionatamente e non ti crea problemi. Il massimo del disagio che ti possono creare sono le cure mediche preventive e a seguito di malattie. Sostanzialmente niente in cambio di tutto.

 

 

CONCLUSIONI

 

Perché un figlio e non un cane? 

 

Se ci guardiamo intorno, nelle strade, in spiaggia, nei piccoli villaggi, nelle grandi città, ormai questa è una realtà.

 

Il disimpegno affettivo, l’assenza di resilienza per gestire le problematiche che un figlio pone economicamente e come mina vagante casalinga, perché non sai mai cosa accadrà, sono tratti sempre più marcati dei Presunti Sani. 

 

La domanda è sempre la stessa: Evoluzione o Involuzione? Perché non un figlio E un cane? Perché non un compagno/a E un cane? Se non si trattasse di un fenomeno socialmente rilevante, sarebbe sempre possibile, come in passato, avere l’uno e l’altro.

 

Molte coppie giovanissime, non lo sanno, ma hanno già optato per una scelta che rimane d’amore verso l’animale, ma non verso la linea biologica umana, come il procreare.

 

Per ora sono solo considerazioni a riguardo di una specie morente. 

 

 

Mi piacerebbe parlarne con Philippe Roth nella città provvisoria.