Cervello in Tilt

Pet Therapy

2 Aprile 2018

Pet Therapy

Nativi digitali

di Ilenia Mele

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Viviamo nell’epoca dei NATIVI DIGITALI. 

 

Fin dai primi mesi di vita, i bambini, vengono a contatto con smartphone, pc, tablet e altre strumentazioni tecnologiche tipiche della nostra società. e che ci proiettano verso un futuro autistico. 

 

L’utilizzo di tali tecnologie può si, avere degli effetti positivi in un bambino, ma come in tutte le cose, l’esagerazione può diventare un nemico. 

 

Si allontanano dalla realtà, quella più difficile, piena di problemi da risolvere, esami da superare, persone vere da affrontare e responsabilità, per rifugiarsi in un mondo virtuale in cui tutto è più semplice e apparentemente più divertente.

 

A questo proposito mi sento di introdurre un altro genere di interazione, non tecnologica, ma reale, vera e importante. Qualcuno la ritiene una vera e propria ginnastica emotiva. Parlo del rapporto bambino animale. Un’interazione speciale che tiene vivo il lato emozionale, la curiosità, la voglia di esplorare e l’interessamento.

 

Spesso un bimbo davanti ad un Pc assume posizioni scorrette e scomode per tante ore, ma assorbito da ciò che i suoi occhi stanchi e affaticati vedono, non si accorge che il tempo passa inesorabile.

 

Una buona cura e terapia per venire fuori dalla dipendenza tecnologica,  ancora non strettamente essenziale, potrebbe essere rappresentata dall’introduzione di un animale domestico all’interno della famiglia. 

 

Un Pet è un compagno di giochi e un custode di segreti, rafforza la fantasia e funge da stimolo verbale per i nostri figli e uno stimolo vitale per noi adulti.

 

L’animale rappresenta spesso una leva motivazionale, in quanto crea un interesse, ha bisogno di attenzioni e cure e desta preoccupazione reale e quindi di amore. 

 

Il bambino, già da piccolo imparerà ad essere responsabile, attraverso piccoli gesti che possono essere quello di fare una passeggiata, portarlo dal veterinario o dargli il cibo.

 

L’adulto imparerà un nuovo codice.

 

Rapportandosi con un animale, sin dalla più tenera età imparerà oltretutto, ad accettare la diversità. Esso dimostrerà al bambino che nel mondo non ci sono solo umani, ma anche altri esseri viventi a cui dobbiamo rispetto e amore. Questo servirà in un futuro quando, magari, gli si presenterà davanti qualcosa o qualcuno che per forme e genere non rispecchiano la normalità e lo farà sentire meno a disagio e più disinvolto.

 

Non sono da sottovalutare i benefici legati all’attività motoria e sociale. Un Pet fa bene. Sprona i bambini a fare un minimo di movimento e risulta molto efficace in casi di obesità adolescenziale, apatia e pigrizia. 

 

Io non sono madre, ma ho la fortuna di essere una zia. Ed è bellissimo ascoltare le fantasiose storie di mio nipote, che crede che sotto il carapace di una tartaruga ci sia un tavolo e delle sedie. O vederlo condividere la merenda con il suo cagnolino. Osservarlo ridere di gusto quando fa qualcosa di buffo e inaspettato. 

 

E’ bello vederli complici. Vederli felici.

 

E io sono felice.