Cervello in Tilt

Nuova Adolescenza

6 Aprile 2018

Nuova Adolescenza

Adolescenza Global System

di Insider Adolescente Anonima

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L’adolescenza è quel periodo della vita in cui, semplicemente, non capisci niente. Come me ora.

 

Guccini ha scritto “A vent’anni si è stupidi davvero, quante balle si hanno in testa a quell’eta’. 

 

Normale, penso ora, che sono ancora molto più piccola. Solo speravo di cavarmela con meno. Dipanare questo groviglio di lacrime e sorrisi per niente, in minore tempo. Ma se Guccini dice che devo aspettare oltre i vent’anni, c’è ancora abbastanza da penare davvero, prima, che a sentire mia mamma, abbia inizio la vera giostra delle difficoltà

 

Mi verrebbe da chiedermi: ma quando si starà bene per qualche giorno di fila, senza smettere? 

 

Meglio non pensarci ora e preparare lo zaino per i giorni che mi separano dalla maturità.

Chi sa, che non riesca a diventare così stupida o intelligente più velocemente delle altre, per non vedere i problemi o vederli dall’alto.

 

Mi ritrovo catapultata in un mondo difficile, pieno di possibilità, nuove esperienze, e nel tentativo di non ritrovarmi nella completa solitudine o dispersione interiore, generalmente tiro a caso, senza un motivo logico. 

 

Quando ho compiuto quattordici anni, tutto mi sembrava uguale a prima, ma dopo il percorso della prima liceo, mi sono sentita cambiata sotto numerosi punti di vista. 

 

Ho aperto gli occhi e ho cominciato a rendermi conto di quanto sia difficile scegliere chi tenere nella nostra vita  e chi mettere già fuori. 

 

Tutti intorno a te stanno crescendo e nessuno sa veramente cosa fare. Il rischio di mettere via uno che poi farà la differenza nella mia vita durante una passeggiata è alto. Come quello di tenere un serpente sotto il cuscino e cibarlo con i suoi topolini preferiti. 

 

 

Una delle cose più complesse è scegliere tra giusto e sbagliato

 

I momenti in cui mi sono ritrovata davanti a questo bivio non sono tanti, ma ho dovuto riflettere molto su cosa mi rendesse veramente felice, per cercare di non sprecare tempo

 

Ho capito poi una cosa. Una certezza: non esiste il “tempo sprecato” nella vita. Ogni attimo va vissuto e colto così com’è, con le sue imperfezioni… sarà sempre meglio un rimorso di un rimpianto, come si dice quando non si sa cosa dire.

 

Per quanto mi possa essere sempre sembrata banale la frase “vivi e lascia vivere” o “do more of what makes you happy”, ho capito essere le chiavi per una vita più serena possibile.

 

Ovviamente non sono tutte rose e fiori, momenti soleggiati in cui ti rendi conto di quanto sia meravigliosa la vita; anzi: più spesso tutto sembra sempre andare per  il peggio, e anche i minimi problemi vengono percepiti come drammi emotivi. 

 

L’abilità sta nel capire che sono queste le esperienze che ci fanno crescere, cosa che il cervello non recepisce sin da subito come un punto di evoluzione.

 

Classico esempio del litigio con la migliore amica (che non sarà più tale) o rottura con il primo fidanzato: i ragazzi della mia età penso che percepiscano ogni tipo di relazione come duratura, che può anche arrivare all’eternità. 

 

Più cresco, più mi accorgo che anche gli adulti hanno illusioni simili, solo che con il loro ridicolo stratagemma delle doppie, triple relazioni pensano di semplificarsi la vita. E’ buffo vedere come regrediscono alla mia età. Potrebbero essere miei compagni di banco a cui passare il compito di italiano, perché non mettano due ragionamenti in fila.

 

Importante per loro è non scegliere più, forse saranno stanchi di farlo: ma pochi lasciano la moglie o il marito, nascosti dietro IL SENSO DI RESPONSABILITÀ dei figli, che spesso abbiamo capito tutto con la testa bassa nel piatto. 

 

Come donne delle pulizie, che si credono furbe, preferiscono mettere la polvere secca del loro rapporto sotto il tappeto; e tenercela per sempre. 

 

Quella è per sempre: la polvere. Non l’amore. Non la lealtà. Non sapere dire che è finita.

 

Non voglio dire che il PER SEMPRE non esista, che non sia possibile essere sepolti accanto all’amore della propria vita, ma il cervello di un sedicenne spera fortemente nella durata eterna di ogni sua amicizia o amore. 

 

Credo che il motivo principale sia la  grande paura di rimanere soli di fronte al “tragedia greca”, fatta pianti di fronte allo specchio per paura di non essere mai abbastanza o all’altezza del mondo circostante. 

 

Paure che, parlando così non sembrano niente, ma arrivano letteralmente a divorarti. 

 

Per rimanere sempre all’altezza del mondo circostante, tante adolescenti si elevano con un tacco 12 per sentirsi sempre parte integrante della massa, per seguire le tendenze del momento; tanti adolescenti si mettono il cappuccio, per mimetizzare i loro pensieri al testosterone mischiati alla fragilità di un passerotto. 

 

Scandalo imperdonabile trovargli nella playlist di un ragazzo del 2002 una canzone di Fabrizio De Andre’… quale grande Vergogna !!!

 

Quando tutto sembra svilupparsi e raggiungere l’apice dello splendore, ci rendiamo conto che questo grande bagliore del PER SEMPRE è solo apparente, e se andiamo a vedere dentro ognuno dei ragazzi, forse troviamo una candela consumata che brucia per gli ultimi 5 minuti la sua cera. Per poi accenderne una nuova.

 

 

Stefano, un amico dei miei genitori e di mio zio, mi ha inviato questo link. E’ una canzone sull’adolescenza, qualche anno dopo. Mi piace e non mi vergogno di avere questa canzone nella mia playlist, nonostante non capisca tutto il testo. Ma lo capirò. Ora finisco lo zaino.