Memoria

Sono entrata in una stanza e mi è sembrato di aprire la porta di casa vostra.
L'odore forte di chiuso con sotto quel piacevole odore di colonia mi ha fatto ritrovare bambina nell'ingresso di casa, in via Giordano a Fucecchio.
Il corridoio lungo, il pavimento di marmo e l'orologio a cucù.
Tutto perfettamente in ordine e pulito.
Ogni cosa al suo posto, come in un museo e anche ogni emozione al suo posto, come non accade in me.
La sicurezza e l'abbraccio di un clima familiare sereno e accogliente. Quello che vorrei sempre.
Adoravo venire da voi, cari nonni.
Era come entrare in un porto sicuro. Nessuna nota stonata di voce, la sicurezza del pranzo e della cena preparato con grande amore e dedizione, per soddisfare tutti i miei gusti.
Poi vi guardavo quando sparecchiavate e mentre nonna lavava i piatti e tu nonno li asciugavi, vi osservavo e sognavo un giorno di essere come voi.
Poi me ne andavo in tinello a guardare i cartoni e potevo fare tutto quello che volevo ed ecco che arrivava la sera.
Facevo il bagno nella vasca che la nonna mi aveva preparato e poi a letto.
In camera mi dilungavo tutte le volte a curiosare in ogni cassetto.
Poi, mi lasciavo cullare dal vostro amore e mi mettevo a dormire.
L’odore del caffellatte ed era un nuovo giorno.