L'interpretazione dei sogni
Quando vedo un gigante, cerco subito la posizione del sole; quasi sempre, mi accorgo che quel gigante, altro non è che l’ombra di un essere umano piccolissimo. L’ombra di un essere umano piccolissimo, piegato sulla sua mediocrità.
Cerco subito il sole e tutte le ombre se ne vanno, tranne la mia.
Mi rendo conto che dove c’è molta luce, l’ombra è più nera e mi attacco alla ragione. Così ti scaccio dal nero marcio indistinto della mia vita. In piena luce non ho da guardarmi alle spalle. Ti vedo meglio. Con il tuo pugnale alzato diventi molto prevedibile. Un gioco da ragazzi disarmarti.
Poi mi placo e invidio la mia ombra ormai rimasta sola. Da sola, la mia ombra duplica il reale senza il fardello dei dettagli e penso che la cosa più bella del mondo possa essere soltanto la mia ombra. Come ombra, manco di una definizione certa e posso essere ancora tutto.
Poi faccio la mia statistica e vedo che quando un solo cane si mette ad abbaiare a un’ombra, diecimila cani ne fanno una realtà. Trovo tutto questo molto umano e mi fa tenerezza. Tutti ad abbaiare al muro, perché uno l’ha fatto. Poi quel cane si annoia, se ne va e gli atri diecimila fanno ritorno alle loro strade. Improvvisamente torna il silenzio.
Post Scriptum
Un aspetto essenziale nel processo di individuazione psicologica è il concetto di Ombra, che può essere definita come l'insieme delle funzioni e degli atteggiamenti non sviluppati della personalità. Spesso in terapia noto come gli umani, rifiutando la propria Ombra si condannano a vivere una vita parziale. Ogni autentica maturazione psicologica è impedita, dal momento che l'individuazione comincia con il riconoscimento e integrazione della propria Ombra. Un uomo posseduto dalla propria Ombra commette errori seriali di valutazione. Non cerca il sole per liberarsene. Arranca in posizioni intermedie e non evolve. La nostra serenità passa attraverso la consapevolezza della propria Ombra. Pensiamoci.