L'interpretazione dei sogni

Mi vengono pensieri da innamorato.
Mi viene da dire che la luce incornicia i tuoi denti, le tue labbra e il tuo viso che ha così poco da dire.
Mi vengono pensieri da innamorato, mi viene da farti un cenno se posso salire da te e mi viene il dubbio che tu sia troppo per me.
Eppure sei solo aria che muove corde vocali, eppure sei solo uno strumento in mano ad un dio che non si è voluto far mancare niente, perché questo sei.
Mentre io sono, nel mio piccolo, un padre perso che ha trafitto la vita a spada sguainata, fino a inciamparci dentro e rimanerci infilato.
Ma ora basta con questa storia.
Ora è il mio momento.
Ora sono solo Cyrano con tutto il mio fuoco gentile sì, ma un fuoco che ti vuole, che vuole salire, che vuole avvampare gli arbusti del tuo giardino e incendiare le scale, per raggiungerti, sentire la tua voce che si avvicina e seguire ormai dissonante il tuo vibrare musica.
Le fiamme salgono ma io sono Cyrano e mi avvolgo a te da uomo, da uomo corrotto che le ha provate tutte le prospettive di vita, ma ancora acceso di un ardore gentile che ti bacia tutta, ti bacia tutta, ti lecca i denti, te li sente tutti.
Sei tu ora che ti accordi con il mio amore infinito.
Sento le tue mani sulla mia schiena con le dita aperte.
Ecco, questo cancella tutto. Esiste solo questo momento nella mia vita, fuori dal delirio in cui ero precipitato. In cui sono precipitato.
Ora tuo padre è libero, è un uomo, non è solo un padre, non è un’autorità competente, non è nulla se non puro amore intorno al corpo di una donna.
Così semplicemente vero e facile. Tutto se stesso nell’unica emozione di un abbraccio.
Sono un uomo innamorato con il suo amore insensato tra le braccia, con baci appassionati sospesi nella loro realtà finalmente concreta, labbra che si toccano e si improntano di denti senza una logica, così come viene, così a caso, la testa un caos senza caos.
Penso che sto pensando una serie di cazzate da innamorato.
I miei non sono pensieri, ma baci pensanti che vogliono essere qualcosa di più di un contatto.
Grazie al cielo, la tua saliva li riporta alla formidabile concretezza [dell’essere solo contatto] e questo mi restituisce quello che mi manca, il battito, il ritmo pulsante senza senso.