Cervello in Tilt

Il senso della vita

30 Aprile 2018

Il senso della vita

Suicidio

di Stefano Michelini

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Quando: Il 31 Maggio 2018 era la data stabilita, in completa consapevolezza, del mio suicido. Primo e Ultimo, logicamente.

Il 31 non è una data particolare, se non che il mese di Maggio è il mese in cui è nato mio papà. Il 20 Maggio 1931. Questa era l’unica blanda attinenza.

In realtà avevo scelto questa data da per una serie di valutazioni tipiche mie, puramente estetiche, climatiche. Scenografia gradevole e anche un mio sentirmi bene per quel giorno.

Da Presunto Sano ossessivo i particolari coreografici e numerici hanno molta importanza.

Se avessi scelto Giugno si sarebbe detto: “ E’ morto d’estate”, anche se non era meteorologicamente estate. Si sarebbe detto “Ci ha rovinato l’estate” e non volevo.

Dove: Mi sarebbe piaciuto morire sulla tomba in rame di mio papà, perché lì “riposano” lui e mia mamma. Cronologicamente sono il maggiore dei tre fratelli e mi sembrava carino terminare tutto come era iniziato.

Come: In termini di tempo, “il come” mi avrebbe portato via poco tempo. La farmacologia è il mio pane quotidiano. Niente sofferenza, pulizia, nessuna traccia esterna. In sala mortuaria avrebbero detto “Guarda come è rimasto bene”

Le motivazioni, le verifiche, il successivo sviluppo del progetto fine vita saranno sviluppati in post successivi, perché ora devo portare il Gaucho all’asilo. Giusto il tempo per un Post Scriptum doveroso.

 

Post Scriptum

Nel rispetto di chi si è suicidato, questo mio scritto non è uno scherzo. Corrisponde tutto a verità e le persone che dovevano essere informate lo sono state.

Il Suicidio avviene per:

  • Depressione non diagnosticata e quindi non curata e depressione non curata.

  • Tentativo di suicidio, dimostrativo per attirare attenzione sulla propria sofferenza, finito male per eventi accidentali non previsti.

  • Overdose non desiderata per un calcolo errato della droga assunta

  • Suicidio etico per chi pensa che quello che doveva essere fatto è stato fatto e che andare oltre non ha senso.

  • Suicidi voluttuari, in cui non esiste una chiara volontà di morte: ma fumare due pacchetti di sigarette al giorno, bere notevoli quantità di alcool, drogarsi e infezioni contratte in rapporti sessuali ad alto rischio sono un suicidio inconsapevole.

  • Suicidio filosofico - salvifico che, tranne nel caso di Gesù, è un suicidio solitamente di massa. Un gruppo di persone che credono fortemente in una vita migliore decidono, in un villaggio sperduto, in mezzo al verde di portare a termine il loro intento.

     

Come introdotto nel post di apertura di oggi (PRESUNTI SANI), sono così felice come solo in altre epoche della mia vita lo sono stato: ho amore dentro visibile ad occhio nudo; ho questo bellissimo progetto della terza rivoluzione psichiatrica; mi sono socialmente evoluto e ho conosciuto e promosso la conoscenza di persone nuove molto gratificanti; lavoro moltissimo, con profitto e senza stress alcuno; vivo a Roma, città a lungo ignorata e che invece rappresenta la Grande Bellezza, per la storia e per il dinamismo della sua bellezza (non come la Polinesia o gli altri Paradisi Terrestri che sono sempre uguali ogni giorno); ho contribuito a ridare vita all’idea imprenditoriale di un compagno di viaggio per un’azienda dal nome emblematico Crea srl.

Tutto questo per spiegare che il mio intento suicida non era assolutamente di origine depressiva. Un depresso, e nessuno lo può

dire meglio di uno psichiatra, non ha tutta questa tranquilla ed efficace vitalità dentro.

Da Presunto Sano, il mio suicidio si sarebbe collocato tra il razionale etico e il sacrificale, alla Gesù. Non per salvare il mondo per carità, perché “se fossi foco”, ma per assicurare terapie senza limite a Raffaello.

Tutto questo, che spiegherò nel dettaglio, perché ritengo utile condividere, si è ammorbidito e colorato con la scelta di una data certa, il 31 Maggio 2018.

Una data certa cambia molto in un progetto: significa essere più veloci nel pensare e nell’agire e nel dare un tempo adeguato per cambiare idea, se i presupposti o la prospettiva da cui si guarda il tutto cambia, perché cambia lo scenario e si aprono, di conseguenza, nuovi orizzonti di pensiero.