Cervello in Tilt

Il senso della vita

6 Giugno 2018

Il senso della vita

Rimmel

di Stefano Michelini

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Sono stati e, probabilmente saranno ancora, giorni assurdi. 

 

Uno stravolgimento di vita. 

 

Un’onda anomala. 

 

La domanda retorica è se mi sono fatto portare via tutto per mia incapacità esistenziale o se mi hanno portato via tutto per il mio non comprendere le Conseguenze dell’Amore.

 

Sono un Presunto Sano, malato d’amore. Per quanto alieno e spesso inaccessibile, proprio perché Alieno, mi sono trovato, come Toni Servillo, a non saper stare dietro al proprio monito. Mentre lo scrivevo pure.

 

Progetti per il futuro: non sottovalutare le conseguenze dell’amore.

 

Da sempre le sottovaluto a oltranza, regalando, donando, offrendo tutto me stesso senza ritegno. Capisco ora, che c’è un limite da porsi anche in questo. L’amore dato alla boia di un Giuda, è un delirio di voluttà

 

È una dipendenza senza droga. 

 

Non puoi più fare a meno di darne una volta che hai superato gli argini e vuoi tenere tutti sotto un grande ombrello colorato. Il paradosso è che io non uso  mai l’ombrello, perché da calciatore, amavo la pioggia addosso, la maglietta che diventava sempre più pesante, il terreno che ti affossava.

 

Ancora non riesco a capire, se non chimicamente, su base endorfinica, il perché sia necessario spiegare, contare, riflettere in Amore. 

 

Per questo non riuscirò mai a uscirne. 

 

Nell’offrire, il mio cervello apre le dighe ad ogni sostanza chimica oppioide e adrenalinico. Sei dentro un gioco d’azzardo in cui sei sempre convinto della bontà del tuo agire. 

 

Mi dimentico di non essere di fronte ad una slot machine, ma ad altro essere umano che ha sensibilità, regole proprie di accesso e di elaborazione. Un equilibrio dinamico, quasi sempre a perdere nel senso della durata, ma a lasciare pagine chiare e pagine scure in chi si è dato e in chi ha ricevuto.

 

Una certezza: io non voglio guarire, anche se per la prima volta soffro moltissimo.