Cervello in Tilt

Il senso della vita

14 Giugno 2018

Il senso della vita

Prologo di un'amicizia strana

di Stefano Michelini

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Questo contributo a Cervello in Tilt è scritto a 6 mani e una bocca. Vorrei approfittare del prologo, per scrivere una lunga storia, cominciata in un modo, continuata in un altro e poi in un altro ancora. Ma forse è meglio che mi fermi qui, lasciando però la questione aperta, per raccontarvela poi. Questa canzone ne è il simbolo. É il simbolo di un amicizia atipica, tanto vera quanto evoluzionistica, tra me e Daniele. Senza offesa, né discriminazione alcuna, vorrei chiarire che non siamo omosessuali, ma per me era importante chiarirlo subito. Sono un Presunto Sano, perdonatemi. 

 

L'uomo contro l’ombra

 

En?gma - Daniele Grassini

Io sono l'uomo, da sempre con l’ombra,

mi tiene compagnia tramite luce a notte fonda,

la scorgo se cammino fra i lampioni in solitudine,

enigmi nei sorrisi, attitudine gioconda, ricorda

chi sono anche se ormai non me ne importa,

mi vede dare messa con la croce capovolta,

tutti quanti in "non aprire quella porta!",

lei segue le mie braccia mentre il corpo la sfonda,

domanda? nessuna, e allora si esagero

passatemi quell'acido che mascheriamo il panico.

 

Fegato drammatico, polmoni in stato brado

ma per il circondariato almeno sono più simpatico,

lei mi guarda male, ma io mi sento vivo,

la mando all'inferno dal mio finto paradiso

ogni segno sopra il viso è una ferita dentro l'animo,

una firma in corsivo, di quando sei sparito e non capivo.

 

La gente che ti vede dice: "Hey sei in forma!"

la testa con la voce dentro che rimbomba,

la gente che ti chiede: “Come va?" Eh insomma,

ho perso la mia ombra, ho perso la mia ombra!

 

 

Io sono l'ombra, da sempre con l'uomo,

da quando era un neonato, gemevamo il primo suono,

che dopo da bambino che paura per il tuono,

e adesso il ragazzino si fa grande sotto il duomo,

io non sono la coscienza, non t'ho mai rimproverato

ho appoggiato l'incoscienza dimmi un po' dove ho sbagliato,

t'ho visto fare il figlio disgraziato,

tradire per tre volte quel fiore di cui t'eri innamorato,

pathos in rima è ciò che scrivi, fiato

sprecato appresso a quella voce perso venti chili,

giri aspiri poi tiri sfatto, smorfie da stregatto,

sì, per nascondere i casini, sfili tra la massa giù in pista,

tratti di merda la tua ombra supponendo che subisca,

ricordi la paghetta che buttavi in discoteca?

da quando son sparita ti ci paghi l'analista.

 

La gente che ti vede dice: "Hey sei in forma!"

la testa con la voce dentro che rimbomba,

la gente che ti chiede: "Como Estas?" Eh insomma,

ho perso la mia ombra, ho perso la mia ombra!