Cervello in Tilt

Il senso della vita

23 Aprile 2018

Il senso della vita

i volti

di Giulia Marchi

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Non c'è stato solo chi girandosi se ne è andato per la sua strada senza dire grazie, bensì ci sono stati  anche quelli che Pirandello ha chiamato I Volti, che non hanno mai indossato la maschera.

 

Quando li rincontrate è come se vi foste conosciuti un attimo prima. 

 

Merce preziosa, esseri umani che sono e vivono nell’eccellenza delle tue stesse frequenze mentali.

 

Sono lì, come onde magnetiche sovrapposte.

 

Sono lì, come due corpi nudi, senza spazio tra loro.

 

Persone che semplicemente ci sono, le puoi solo sentire, le puoi percepire a distanza.

 

Le chiami al telefono dopo mesi, perché in quel preciso istante hai sentito dentro di te, che ce n'era bisogno. 

 

Con  i Volti si stabilisce un contatto che va al di là delle parole, sono persone di rara sensibilità, che riescono ad aprire la loro anima e lasciano uscire quello che hanno dentro senza nessuna barriera.

 

Possono essere perfetti sconosciuti, persone che incroci nel percorso della tua vita e in pochi attimi riescono a donarti un frammento vitale che ti resta dentro.

 

In un istante, nasce un legame impercettibile e di quel Volto, resterà l’impronta permanente nel tuo cervello.

 

Fra i Volti ricorderò sempre gli occhi di quel bellissimo angelo, che mi ha accompagnato in sala operatoria e che con le sue pochissime parole ha ricacciato in dietro le lacrime, che stavano per uscire.

 

Non ho mai saputo il suo nome, ma di sicuro ricorderò il suo Volto.

 

Saper sentire e percepire le persone attraverso i loro occhi, sentirne il dolore, l’amore, la  sofferenza è una esperienza sensoriale straordinaria.

 

Credo che in modo popolare si chiami empatia. 

 

Ma è molto di più. L’empatia può essere momentanea. 

 

Il Volto, quel Volto è indelebile. 

 

La possibilità che esista un Volto, scongiura l’indifferenza alla vita e l’inquietudine di noi Presunti Sani, perché una volta che ti è capitato, sai che potrà accadere ancora. 

 

E’ nel novero delle possibilità esistenziali.

 

Chiudiamo subito tutto nello scrigno delle speranze ancora possibili.

 

In uno scrigno rivestito internamente di velluto rosso, di dimensioni piccolissime che puoi tenere sempre con te e in te, invisibile a tutti.