Cervello in Tilt

Il senso della vita

31 Maggio 2018

Il senso della vita

I need to help you

di Giulia Marchi

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Nel dubbio tra essere o non essere, il mio cervello si apre ad un monologo mentale più veloce dell’incertezza sull’agire. Almeno questa volta, cazzo non aspetto vent’anni per chiudere i battenti. Passo oltre.


Inevitabilmente scendono le lacrime.

 

Dolore per condivisione, nello sguardo, negli occhi.

 

Impotenza, vicinanza, parole, ma è sicuramente meglio il silenzio.

 

Dolore forte irreversibile. Così mi appare. Così lo sento in te.

 

Un attimo che mi organizzo, ci  vuole precisione, fermezza e lucidità. 

 

Proviamo ad allungare la mano, cerchiamo di fare un girotondo.

 

Puo' servire?

 

Non  se chiamarti o se è meglio di no. 

 

Sicuramente è meglio di no.

 

Indecisione, eccomi Presunta Sana DOC. Ma adesso non me lo posso permettere.

 

Rewind: Meglio dire? Chiamare? Esserci, anche se so che non importa dirlo?

 

Aiutarti, ho bisogno di aiutarti.

 

Chiedi, devi solo dire cosa e come farlo.

 

Ti devi proteggere, ora basta se non ci riesci, in qualche modo va fatto. 

 

Adesso Basta.

 

Basta regalare amore a tutti se non lo regali a te stesso.

 

Mettiamo un punto.

 

Facciamo Ordine, mi dico. 

 

Chiedere.

 

Devi imparare a chiedere.

 

Non puoi fare tutto da solo,  è  così ovvio anche a me, non può non esserlo per te.

 

Non ti ripari mai

 

Mancanza, quella non la posso colmare, apnea.

 

lo posso solo capire. Qui mi fermo.

 

La mia testa non si ferma: parole dette e non dette. Ripetute. Dubbio se ridirle

 

Meglio ridirle.

 

Qualcosa accadrà.