Cervello in Tilt

Il senso della vita

7 Aprile 2018

Il senso della vita

Hug

di Daniela Marazzato Chirurgo Pediatra

‹ INDIETRO

 

La vita di ogni uomo è una via verso se stesso, il tentativo di una via, l'accenno di un sentiero.

 

Nessun uomo è mai stato interamente lui stesso, eppure ognuno cerca di diventarlo, chi sordamente, chi luminosamente, secondo le possibilità.

 

Ognuno reca con sé, sino alla fine, residui della propria nascita, umori e gusci d'uovo di un mondo primordiale.

 

Certuni non diventano mai uomini, rimangono rane, lucertole, formiche. Taluno è uomo sopra e pesce sotto, ma ognuno è una rincorsa della natura verso l’uomo.

 

Tutti noi abbiamo in comune le origini, le madri, tutti veniamo dallo stesso abisso; ma ognuno, tentativo e rincorsa dalle profondità, tende alla propria presunta meta.

 

Possiamo comprenderci l'un l'altro, ma ognuno può interpretare soltanto se stesso. 

 

Per gli uomini illuminati non esiste nessun dovere, tranne uno: di cercare se stessi, di consolidarsi in sé, di procedere a tentoni per la propria via dovunque essa conduca. 

 

Molte volte avevo giocato con le visioni dell'avvenire, avevo sognato parti che mi potevano essere destinate, una parte di poeta o di profeta o di pittore o qualcosa di simile.

 

Niente di tutto ciò.

Io non ero al mondo per fare il poeta, per predicare o dipingere, nè questi compiti erano assegnati ad altri. Tutto ciò è secondario.

 

La vera vocazione di ognuno è una sola, quella di arrivare a se stesso, trovare il proprio destino, non un destino qualunque, e viverlo tutto senza fratture dentro di sé.

 

Tutto il resto significa soffermarsi a metà, è un tentativo di fuga, è il ritorno all'ideale della massa, è adattamento e paura del proprio cuore.

 

Un abbraccio vero, quando tutto questo ribollimento è in atto catalizza ogni reazione esistenziale. 

 

Spesso diventa un nuovo punto zero da cui partire, facendo coalescere quanto abbiamo già sperimentato.

 

Un abbraccio vero lo senti subito perché il calore si spande ovunque e ti senti in completa sospensione.

 

Non bastano tutti i presidi medici, psicologici, farmacologici per ripristinare un blocco di crescita, in qualsiasi età.

 

I bambini dopo lunghi ricoveri, per qualsiasi motivo, ricevono molte attenzioni dai genitori, ma la diffusione di protezione costruita su abbracci in silenzio ha un suo specifico valore terapeutico. 

 

Sono come giorni caldi, immediatamente seguenti un freddo polare.

 

E poi è così bello vederli accendersi di luce nuova. 

 

Il buio si è dissolto e la luce non acceca, ma colora.

 

Il sé integrale compare e si continua a cercare altri pezzi di noi senza frenesia e paura. Sappiamo che un abbraccio ci sarà sempre per ogni bambino uomo che cresce puro e che sa ascoltare. 

 

Una sola regola: deve essere quell’abbraccio e non un abbraccio.