Il senso della vita
Ho già raccontato di quando, chiusa nel luogo dove ho trascorso gli ultimi venti anni, mi sono trovata a svuotare tutti gli oggetti e le sensazioni vissute, come se, facendolo, cancellassi il passato in un solo giorno.
Un’esperienza comune a noi Presunti Sani, equivalente a tagliarsi i capelli per dare un simbolo netto ad un cambio di direzione di vita.
Come un tatuaggio che segna il vivere o il vissuto.
Per me quel pulire era il dolore di un fallimento lavorativo, anche se fallimento è una parola che si presta a infinite declinazioni.
Oggi mi trovo di nuovo a pulire, ma questa pulizia, ha tutt’altro significato.
Ho coniato un neologismo: Cleaning To, che è una pulizia che mi conduce verso una nuova vita. Pulisco questo nuovo luogo per costruire qui il mio futuro.
Prende forma una sfida imprenditoriale nuova, semplice, bella.
In questa stanze, che stiamo riordinando con grande determinazione e precisione avranno luogo esperienze lavorative che ci vedranno protagonisti, per lo meno delle nostre capacità operative. Saper pensare, saper fare.
Qui prenderanno corpo tutti i nostri progetti.
Se chiudo gli occhi, che ho già chiuso, perché sto sognando, posso già vedere le persone che cammineranno in questi corridoi, uscendo da una stanza ed entrando in un’altra, muovendosi con un senso.
Sento il rumore delle loro voci e in sottofondo il rimbombare di qualche risata.
Una piacevole armonia e molte facce sorridenti.
In fondo nella grande sala c’è una piccola festa, c’è chi sta bevendo un aperitivo e chi canticchia in disparte la sua canzone preferita.
Un enorme abbraccio ci avvolge per lo stesso entusiasmo che ci coinvolge.
Improvvisamente, sento le note di una canzone che mi appare sempre più familiare, ogni secondo che passa. É la sveglia del mio cellulare. É l’ora di alzarsi. Lo faccio con questo sorriso dentro e con il Mondo che Vorrei.