Cervello in Tilt

Il senso della vita

13 Aprile 2018

Il senso della vita

Bubble Man e il sesso

di Michela Picchi

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Cervello in Tilt ha risvegliato anche me, non solo Giulia.

 

Nel momento giusto: quando una zingara Presunta Sana perde la sua bandana preferita o il proprio odore della pelle da strada percorsa.

 

 Le tre settimane più belle della mia vita.

 

Mi trovo qui, più per caso che per scelta ponderata.

 

Necessita' vitale di  vivere, e provare emozioni.

 

Vengo da anni vuoti

 

Mi hanno tenuto in vita i video e le foto dei figli dei  miei amici, Raffaello, Matilde , Enea e il mio piccolo fratellino Jasper. 

 

Apparentemente tutto sereno. 

 

Ma non per me, Zingara in disagio.

 

Mi trovo qui. 

 

Ho bisogno di un Reset

 

Una zingara in Reset fa un pò ridere, ma sono reminiscenze del mio essere avvocato, della banca, di aspirazioni artificiali in me.

 

Voglio vivere e sentire la vita. 

 

Comincio dal più difficile per una zingara: il controllo dei suoi impulsi nocivi: VOGLIO perdere i dodici kg accumulati in quattordici mesi. 

 

Desidero imparare lo spagnolo, mi piace comunicare con tutti e capire le sfumature delle diverse culture. 

 

Desidero fare molto sport e stare all'area aperta. Altre Riminiscenze. Lo Sport.

 

Da zingara in solitario mi trovo a non poter scegliere l’ostello, per mancanza di programmazione. Altrimenti non sarei una zingara.

 

Solo uno e' disponibile vicino a dove faro' gli allenamenti.

 

Arrivo in ostello, a mia sorpresa pochissimi ragazzini, ma molte persone adulte.

 

Senza soldi.

 

Senza la consueta voglia di polvere e strada.

 

Comincio a esplorare la zona. 

 

Fare sport. Reminiscenza ossessiva.

 

Nuoto, corda, allenamenti di boot camp.

 

Senza soldi.

 

Faccio lavori di servizio per restare in ostello.

 

Nel frattempo comincio a frequentare le mie compagne di stanza.

 

Lili, una signora tedesca di 53 anni, tre figli un matrimonio fallito ma un cancro sconfitto. 

 

Partita vinta.

 

Una signora delicata e speciale. 

 

Come posso dire… una di altri tempi… che ha baciato solo suo marito. 

 

Ogni mattina le piaceva farsi il trucco e i capelli.

 

Poi e' arrivata Sharon, 43 anni di Belfast, un ex marito, tre figli di cui due gemelli. 

 

Non può vedere i gemelli.

 

Una bellissima ragazza con i capelli neri e occhi verdi. E' la settimana di San Patrizio per cui molti irlandesi hanno le vacanze. 

 

Simpaticissima. 

 

Comincia a bere dalla mattina.. mi dice che non può smettere perché le sale la depressione. 

 

In terrazza mi racconta di lei....comincia a piangere. 

 

Mi abbraccia fortissimo. Penso a al mio "Amico Stefano Michelini" vorrei  essere lui, cosa avrebbe detto o fatto??? 

 

In quel momento avrei voluto essere una psicologa. 

 

Le dico che conosco un PROFESSIONISTA e se vuole le posso fissare un appuntamento via skype... davvero lo puoi fare per me? 

 

Mi abbraccia fortissimo. 

 

Of course.

 

Prendo appuntamento per lei. Domani ore 10.00. Andiamo al pub

 

La perdo subito. Non rientra a dormire. Buca appuntamento.

 

Poi e' arrivata Amelie, 67 anni, svedese, due mariti alle spalle, tre figli. 

 

Viaggia da sola.

 

Lo scorso anno e' andata a un rave party in un bosco e per la prima volta ha preso "il pallincino". 

 

Siamo andate alla hippie beach insieme e a fare trekking...molto piu' veloce di me...

 

Poi e' arrivata Stefania, 43 anni di Viareggio, chitarrista, fidanzata con un collezionista di farfalle, cantante, fa gioielli e sa fare vestiti all'uncinetto. Una risata coinvolgente. Una forza della natura. Con lei non ti puoi annoiare.

 

Le mie giornate si dividono con loro e lo sport.

 

Una semplice serata dopo cena si e' trasformata in una delle serate più belle della mia vita, nelle tre settimane più belle della mia vita.

 

Mi fermo a guardare un gruppo di ragazzi che fanno le bolle di sapone per strada....mi chiede se voglio provare. 

 

Of course. 

 

Mi viene da dietro e mi prende le mani x insegnarmi come si fanno le bolle, come fa con i bambini...1- 2-3 su i bastoncini, apri bastoncini….

 

Cominciamo a giocare vista la posizione. Lo sento duro.

 

Sono felice come una bambina.  La serata piu bella della mia vita. 

 

Mi sono sentita libera di giocare. E' stato bellissimo. 

 

Gli chiedo se mi aiuta a fare i bastoncini per fare le bolle. 

 

Of course. 

 

Ci mettiamo d accordo per l'indomani. 

 

Incredula vado all appuntamento. 

 

Penso che mi diano il pacco. 

 

Arrivo in ritardo di trenta minuti. Ho calcolato male il percorso e i km. 

 

Ovviamente sono in Reset x cui vado a piedi. 

 

Loro ci sono. 

 

Sono sudatissima. Nove km sotto il sole, passo veloce. 

 

Con loro una ragazza. 

 

Mi sento sollevata. 

 

Vivono in due appartamenti lungomare.

 

Ma non sono di proprietà o in affitto. 

 

Sono appartamenti squat, abbandonati e occupati abusivamente. Senza acqua e elettricità. 

 

Mi guardavo intorno, ma senza paura… la porta d’ingresso aperta con la terrazza sul mare… nel frattempo arrivano altri amici e amiche. 

 

Arriva anche un ragazzo italiano di vicino Roma che vive sullo stesso piano. 

 

Loro fumano e bevono birra. A me non danno fastidio.

 

Dopo due ore mi chiede se voglio fare ancora i bastoncini per le bolle. 

 

Of course.

 

Andiamo nell'appartamento a fianco. Molto più pulito. Minimalista. Ordinato.  

 

Mi fa accomodare sul materasso. 

 

Unica sedia disponibile.

 

Prepariamo i bastoncini per le bolle. 

 

Appena finito mi bacia e ribacia

 

Non so niente di lui. 

 

Non mi ricordo nemmeno il nome. 

 

Non me ne frega niente. 

 

E' dolce, la pelle morbida profumata. 

 

GENEROSISSIMO. 

 

Sicuramente e' più giovane di me...

 

Mi sveglio. Mi guardo intorno. Lui dorme.

 

Penso a mamma. Sicuramente mi chiama tra poco. Non voglio dirle dove sono. 

 

Scappo.

 

Nell'altro appartamento sono tutti svegli. Li saluto. 

 

Mi chiedono come si scrive  il mio nome. Con la A o senza la A. Senza A. 

 

Hanno scritto i nostri nomi sul muro con un cuore. 

 

Patrik, olandese, altissimo, cancella la A. Ora so il suo nome.

 

Saluto.

 

Comincio a correre lungo mare… corro e rido come una matta. 

 

Ho sempre rinnegato a me stessa le emozioni. 

 

Sono felice felice.

 

Prendo un cappuccino e non lo pago.

 

Mi fermo in spiaggia. 

 

C’è un gruppo che suona dal vivo. 

 

Mi butto in mare. 

 

E' dal giorno prima che non faccio la doccia. 

 

Le scalette sono scivolose.

 

Dico a una bambina di fare attenzione. 

 

Mi chiede se voglio giocare con lei a palla. 

 

Of course. 

 

Balliamo mentre giochiamo. La bimba mi fa vedere i suoi acquisti fatti all’hard rock cafe’ di non so dove, e mi regala un adesivo.

 

Altri bambimi si aggregano....giochiamo. 

 

La mamma della bambina 49 anni mi invita al loro tavolino in prima fila.

 

Anche lei tre figli. 

 

Carinissima e aperta. 

 

Mi offrono champagne... coca cola e tanguery passano a fiumi… molti uomini fumano il sigaro e indossano mocassini e camicia, le donne indossano le infradito e i copricostumi.

 

Si sta facendo buio… mi incammino verso l’ostello... una voce bellissima… mi fermo. 

 

Un ragazzo canta e suona la chitarra. 

 

Gli brillano gli occhi. 

 

Gli chiedo se posso riprenderlo. 

 

E' felicissimo. 

 

Non si e' mai visto e ascoltato. 

 

Mi offre una birra. 

 

Mi parla di lui. 

 

Fa il muratore di giorno e ogni tanto fa il tuttofare in un ristorante x avere le birre gratis. 

 

Dopo lavoro si fa portare lungomare senza aver fatto la doccia. 

 

Si mette un maglioncino a maniche lunghe per non far vedere gli schizzi di calcina. 

 

Lo saluto.

 

Mi regala un fiore.  Sono felice 💖