Cervello in Tilt

Il senso della vita

1 Maggio 2018

Il senso della vita

Attesa

di Giulia Marchi

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Nell’andirivieni dei miei pensieri, cercavo di trovare quell’angolo di pace a cui mi ero appena abituata.

 

Strattonata e spinta dal succedersi delle cose pratiche della vita, avevo capito che non sarei mai riuscita a vivere nella più assoluta pace e nel silenzio.

 

Quello che invece avrei di sicuro potuto avere era una bella dose di coraggio per compiere determinate azioni, ritagliandomi quell’angolo di pace nelle persone che amavo.

 

Del resto. nessuno è esente dal naturale succedersi degli eventi fino a che vive  in una società sporca.

 

Vivere con un vestito di lino bianco in una discarica non è possibile.

 

La fallibilità umana trova in questo senso autodistruttivo il suo modo di esistere.

 

Ciò che però di più prezioso avevo senza capirlo fino in fondo era il libero arbitrio, capacità da poter esercitare in qualsiasi momento senza chiedere il permesso se non a me stessa.

 

Senza farmi dominare dal senso di responsabilità, laddove non doveva esistere, avrei comunque potuto scegliere di liberarmi dalle catene perché la chiave era nelle mie mani.

 

Coloro di cui avevo realmente bisogno erano accanto a me e con coraggio avrebbero continuato a lottare con me fino al raggiungimento della libertà.

 

E non vi è esercito più forte se non quello della compattezza umana.

 

La mia presunta fede cristiana  mi faceva credere  nella vicinanza di Dio in questo percorso così tortuoso e impervio e la sua mano amorevole di padre mi avrebbe  condotto di sicuro alla salvezza.

 

Di battaglie ne avevamo già condotte tante e ora con calma e determinazione dovevamo imparare la nuova strategia per arrivare all’obiettivo finale.

 

Di nuovo nell’attesa di scalare l’ultimo tratto di montagna per poi vedere il mare. 

 

Mi cullavo nella bellezza del giorno del silenzio, in cui, anche se a tratti avrei trovato quel totale senso di pace.

 

Arriverà, ne sono certa. Non con la Fede, ma con la Strategia.