Cervello in Tilt

Il senso della vita

21 Aprile 2018

Il senso della vita

Amore - morte - madri - figli

di Roberta Sanfilippo

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Ho già scritto in proposito e non mi va di ripetermi, ma lo faccio per precisare che al posto della parola MORTE, a cui mi relega il mio lavoro di oncologa, ogni madre potrebbe scrivere il lavoro che la separa fisicamente dai propri figli, ma al cui pensiero è costantemente agganciata.

 

Non siamo tutte mamma allarmistiche, che pensano se i figli stanno bene o male, che mi sembra il minimo dell’amore, che anzi chiamerei legittimo accudimento. 

 

Ma siamo mamme connesse costantemente a loro per l’amore caleidoscopio di pensieri dolci, di sorrisi che passano nella nostra testa, mentre io tengo la mano gelida di un uomo che muore o un’altra madre fa una bellissima piega ad una sua cliente.

 

Non sono io che tengo in vita loro, ma sono loro che mi tolgono dalla nevrosi, dalla alienazione, dalla solitudine di una società alla deriva in ogni ordine e grado.

 

I loro colori, il loro sonno, il loro respiro fanno di me una Presunta Sana, anziché una matta nevrotica allo sbando.

 

Mi danno stanchezza ed equilibrio; mi distruggono con gli spostamenti logistici e mi riamano con il loro tocco morbido.

 

Mi infastidiscono con i loro pianti isterici fino a volerli riempirli di sberle e mi spazzano via, come ad ogni madre, i pensieri oscuri, le inutilità subite, i demoni delle malizie dei colleghi.

 

Noi mamme, Presunte Sane, siamo la loro certezza, ma loro sono la nostra vera essenza. Senza, saremmo un pezzo di ferro freddo lasciato sulla spiaggia di inverno o donne con l’unica funzione piacevole, ma saturabile, di aprire qualche volta le gambe, quando ci va. Davvero poco.

 

Ho avuto l’idea di inviare a Cervello In Tilt di inviare le foto del mio mondo di Amore, che fa di me una donna degna. Facciamolo una volta al mese. Io ho coperto Aprile del loro amore.