Cervello in Tilt

Il lutto

27 Dicembre 2017

Il lutto

Quello che non abbiamo perso

di Stefano Michelini

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Tutto questo mi evoca decadenza, brulichio di neuroni di generazioni sopite, a cui un’idea improvvisa risulta disturbante. Perché poi un’idea va lavorata,  cesellata, richiede attenzione: tutte attività cerebrali insostenibili per chi vive di estemporaneo, come i giovani adulti della nostra generazione. 

 

Un’onda di elettro-encefalogramma piatto sale piano e costringe il mio cervello al ritmo alfa del sonno per normalizzare un processo al ribasso intellettivo, che se avviene ci sarà un motivo, che non spetta a me chiarire.

 

Mentre anche il Mac si sveglia con l’illuminazione più bassa possibile, ripenso a quella domenica mattina che ci siamo incontrati al Palazzo Dipinto. 

 

E subito dopo mi viene da pensare all’allegria spensierata di amici al sabato sera, che mi sembra essere il vero senso della vita. Due uomini navigati e ironici. Il sorriso si incastona tra i denti, le guance si stirano, la rima degli occhi si assottiglia e tutte queste azioni fanno gioia, anche in una fotografia.

 

Sono felice di averti conosciuto, anche per questi dettagli, che nel grigiore routinario generale che non mi appartiene, aprono alla vita spontanea, come tutto fosse dimenticato.

 

Ci vuole un tempo per dare continuità eppure, per volerti bene può bastare un attimo. Che resti un attimo è irrilevante. E’ esistito.