Cervello in Tilt

Il lutto

3 Gennaio 2018

Il lutto

La coscienza della morte

di Stefano Michelini

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Cos'è la morte? La vecchia morte, quella che ti viene a prendere. La vecchia morte ladra. La pallida. La dama con la falce. L'infame. La bagascia. Nessuno resiste al suo richiamo. Nessuno. Che vuoi che se ne faccia un uomo del proprio corpo? Che se lo prenda lei! Eccola che si avvicina. Cammina nel giardino, indifferente. Non tocca neanche terra. Non guarda a destra né a sinistra. È lì. Gironzola. Sento il suo odore acre. Ha già deposto l'uovo. Non ci abbandona mai. Chiudete le porte, le finestre! Ma come? Non te l'hanno mai detto che devi morire? Sempre, sempre me l'hanno detto. Eppure mi disgusta, certo, non sono pronto, ho ancora da fare, e poi lo voglio decidere io. Mi disgusta quella spudorata quando arriva e ti spia, e ti aspetta, e ti sfibra, e ti vuole bianco come lei. Ti toglie il sangue e non rimane niente di niente. Nemmeno un po' di rosa intorno al naso, sì, nel posto del raffreddore.

Eccola, arriva puntuale. Non devi far altro che ospitarla. Non viene mica per punirti. No! Per abitudine, per testardaggine. È puntigliosa, precisa. Oppure ti prende a tradimento, la vecchia bagascia, per la strada, in ospedale. Ma sì, come le piacciono gli ospedali! E i vecchi... e i bambini... tutti se li prende, l'ingorda. È tutto suo:

La fatica estenuante dei 6422 enfisemi polmonari. L'acidità arrabbiata dei 12326 alcolizzati. L'angoscia piena di domande dei 27873 ipertesi. I sussulti nervosi dei 4372 epilettici. L'ossessione sospetta delle 18227 epatiti virali. Il disprezzo incontenibile dei 47215 tossicomani. Il colore disumano e osceno delle migliaia e migliaia di cancerosi... E gli anemici, gli eczematosi. I diabetici, gli albuminosi, i paralitici, i pazzi, gli stupidi, gli inutili, i troppo, i non abbastanza... tutti, tutti, tutti dovete riconsegnare l'anima! Siete pronti? Siete in grado? Non è mica gratuito crepare. Bisogna presentare alla vecchia bagascia un bel resoconto tutto ricamato di storie. Ci vuole il bilancio, il bilancio. È esigente, l'ultimo respiro!

Eccola. È ancora lì. Gironzola. Sento il suo odore acre. Ha già deposto l'uovo. Non ci abbandona mai.

Esco. I figli mi vengono incontro. La madre rimane ferma raccolta nel suo angolo. È lì che prega in silenzio. Che strano! Non sapevo che si potesse pregare così bene... voglio dire... senza forma.

 

In strada sono già un altro uomo. Non basta sentire di avere toccato un'altra dimensione. Non basta essere andato un attimo nell'altro mondo. Appena in strada si ritrova subito il corso dei giorni come lo abbiamo lasciato qui a strascicare. Il corso dei giorni normale, miserabile, precario... ci aspetta.

 

Taglio!