Cervello in Tilt

Il Bugiardo Presunto Sano

14 Marzo 2018

Il Bugiardo Presunto Sano

Bugiardi politici e presunti sani

di Stefano Michelini

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[ Stefano Michelini ]

Non seguo la politica. Vorrei vivere di baci uno dietro l’altro senza smettere mai.

 

Non seguo la politica italiana. Ne subisco, come tutti i cittadini, la mediocrità  e le relative conseguenze: dalle buche nelle strade alle stragi, alla povertà, alle tasse e al romanzo circense di sigle, rialzi, riabbassi, borsa, PIL, strette di mano e via e via e via…

 

Vorrei scrivere d’amore in continuazione, di ogni tipo d’amore, e abbracciarsi come quando ci si abbraccia davvero.

 

Invece oggi voglio scrivere di bugiardi politici e Presunti Sani, perché dobbiamo chiarire questo punto. 

 

Senza avere letto l’articolo di Marco Belpoliti su Il Saggio, probabilmente non lo avrei scritto e avrei chiesto a qualcuno del team di Cervello in Tilt di farlo.

Un articolo che, come iconografia e contenuto, è straordinariamente stimolante per me, quasi al punto di farmi dimenticare la connessione con il tema delle bugie e dei Presunti Sani.

 

Estrapolo i passaggi che mi hanno entusiasmato, anche se prima dovrei proteggere i Presunti Sani con qualche spiegazione e dritta psicologica. 

 

Si parla di Berlusconi e già il titolo è uno schianto: “Un po’ icona della Pop Art un po’ Nosferatu il corpo del capo è tornato”

 

Da qui si comincia con una vertigine cronologica e coreografica di cronaca vera degna delle migliori serie televisive.

 

Il fattore drammaturgico è anche il Tempo che è incalzante, visto che tutto si è svolto in circa tre anni, anche se Berlusconi sembra vivere da sempre. 

 

Nosferatu, appunto e non un Nosferatu qualsiasi, ma quello di Herzog.

 

Iniziamo la cronistoria nella "Sin City” romana:

 

1. “Abbiamo lasciato Berlusconi alle prese con i vecchietti della casa milanese, vecchio tra i vecchi” 

 

2. “Un Berlusconi in crisi, dopo la separazione da Veronica Lario, dopo il divorzio milionario e la vendita della sua macchina del consenso, la squadra di calcio del Milan” [nota personale: divorzio dalla moglie equivalente a lasciare la presidenza del Milan]

 

3. “Un uomo finito. Il suo corpo non era più lo strumento principale di comunicazione e di consenso. E pur tuttavia in un ulteriore sussulto aveva presentato il suo corpo in lotta con il male del XX secolo, il tumore, lotta che si era conclusa con una vittoria ai punti, almeno sul piano mediatico” 

 

PAUSA 

 

 

 

 

QUI E ORA: APRILE-MARZO 2018

4. “Ma che Berlusconi è quello che oggi si ripresenta sui teleschermi? È un avatar nel terzo aspetto che questa figura mitologica possiede e che i telespettatori hanno colto al volo: l’icona. Lo è nel modo in cui è stata pensata nell’arte del XX secolo da un artista come Andy Warhol.”

 

5. “Berlusconi è ora l’icona di se stesso. Si cita, non si ripete. O meglio: si ripete citandosi, e in questo modo conferma l’aspetto d’icona che ha assunto.“

 

6. “Berlusconi come avatar, ma anche come mummia, una specie di zombi, che tuttavia possiede il valore sacrale d’icona. Il corpo è come scomparso, o almeno sembra eclissato dal valere iconico del volto, da quella espressione immobile che l’apparenta a quel “qualcosa” che è insieme vivo e morto.”

 

7. “La sua identità di morto vivente la si coglie se si pensa alla figura di Nosferatu, così come lo ha descritto in un suo film Werner Herzog (adoro ripeterlo scusate, quello di Herzog). C’è nel leader di Forza Italia un aspetto che si può definire vampiresco e che è stato sottolineato dalla ex moglie Veronica Lario nel momento in cui ha descritto i suoi festini, i bunga bunga di Arcore, attraverso le “figure di vergini che si offrono al drago”. 

 

8. “Il suo ritorno sulla scena dopo gli innumerevoli restauri del volto, i trapianti di capelli, le cure dimagranti e altri interventi, minaccia di trascinare con sé ciò che è ancora vivo nel corpo sociale, ciò che ancora si dibatte e mostra una vitalità residua: mutarlo nella condizione liminare degli zombi. Ci riuscirà? Non è facile dirlo, perché dopo l’ultima reincarnazione del Cavaliere è impossibile pronosticare che cosa accadrà.”

Fantastico Belpoliti, davvero, vorrei conoscerti subito. 

 

Invece voglio attenermi al mio obbligo personale di proteggerci, di renderci più consapevoli dei nostri atavici difetti, che ci rendono succubi dei burattinai.

 

In tema di Presunti Sani, l’esistenza in politica di due categorie coinvolte: i Bugiardi Politici e gli Utopisti Ciechi, una sezione new entry del nostro palinsesto.

 

Dei Bugiardi Politici, veri professionisti abbiamo già parlato indirettamente e capito tutto da sempre. Se loro sono Presunti Sani non lo sono certo per le Bugie. Dire bugie è il loro lavoro. Sono fini artigiani della parola, delle rime, della retorica, dei progetti sine materia. Sono il vero cabaret del mondo.  Barzellettieri a volte tristi, a volte esilaranti. Ma sappiamo che come io sono Psichiatra e mia moglie impiegata, loro sono bugiardi per professione. 

 

Entriamo quindi dentro di noi, sempre con l’intento di promuovere una migliore qualità della vita, in chi erroneamente pensa di essere mentalmente libero da zavorre.

 

 

Gli Utopisti Ciechi in Politica

In questo gruppo toglierei subito una parte cospicua di persone che seguono la politica come un hobby e si scatenano soltanto in campagna elettorale, elezioni, scrutini e formazione del governo. É un utopismo easy, senza realmente crederci, ma seguendo il tutto come un talk show qualsiasi come “Uomini e Donne” o una trasmissione canora di rito come Sanremo. Passano davanti allo schermo, un commento, uno scambio di opinioni al bar, con la giusta distanza..

 

Questo sottogruppo di Utopisti Ciechi stanno bene così, qualsiasi cosa accada e il loro interesse per la politica si attenua quando c’è la foto della compagine di governo, che sfodera il sorriso della sicurezza della coalizione stabile. Per questo motivo non vanno considerati Presunti Sani, ma sostanzialmente sani almeno per questo aspetto.

 

Nella categoria del nostro movimento di pensiero rientrano invece quelli che anno dopo anno, legislazione dopo legislazione ci credono davvero

 

Si ricrea a livello mentale, quella situazione di una donna o di un uomo che vede tornare l’amato/a alle quattro tutte le notti, macchiato di rossetto o profumata di Au Sauvage e che, dopo le prime domande lievemente inquisitorie, si accontenta del classico “Non è così come sembra”. Poi, tutto si placa.

 

Cerchiamo di capire le istanze psicologiche che guidano questo atteggiamento di fiducia estrema nel credere che “Non è così come sembra” .

 

C’è una sola parola generica che definisce la trama cerebrale degli Utopisti Ciechi: PAURA. Timore di rimanere senza una guida, senza la mamma all’asilo, vittime di predoni che saccheggiano l’Italia, senza regole, a 200 km orari sull’autostrada, sparatorie, omicidi, rapine, figlicidi. Una squadra di calcio senza allenatore e vice. Una solitudine da dune del deserto.

 

Come tristemente sappiamo, questo accade con qualsiasi governo in atto e l’Utopista Cieco lo sa, ma il cervello gli dice NO TI SBAGLI, senza una guida non ci sentiamo sicuri. 

 

Ecco l’altra parola chiave: RASSICURAZIONE

 

Venti bugiardi professionisti in fila prendono in mano l’Italia, ben sapendo che tutti i compromessi necessari per governare, impediranno loro di tenere fede alle promesse fatte in campagna elettorale, con le mani protese agli elettori.

 

I venti bugiardi professionisti sono i garanti della RASSICURAZIONE degli Utopisti Ciechi.

 

Entrando ancora di più nel loro cervello si distinguono due istanze psicologiche chiave che giustificano questa irragionevole Ansia/Paura: 

 

  1. Appartenenza allo spettro del Disturbo da Attacchi di panico, in cui senza una figura, una compagine in questo caso, di riferimento, il cervello va in  tilt, in allarme automatico. Scatta il terrore di rimanere soli, senza mamma, di non sapere come andrà a finire. Andiamo a dormire tutti in un unico lettone.
  2. Appartenenza allo spettro del Disturbo Ossessivo Compulsivo, che terrorizza gli Utopisti Ciechi per la mancanza di un ordine formale, di un’aula di Montecitorio scintillante di un rosso Shining di poltrone vuote, di una presa di posizione sbagliata, ma presente. Con i numeri dei voti, con tutte le maglie ben riposte nei cassetti, con il Presidente della Camera o del Senato che richiama all’ordine, declama o mette in castigo.

 

Questo è il cervello in tilt degli Utopisti Ciechi, veri Presunti Sani nel mondo della politica. Infatti questo contributo non andrà nella sezione delle bugie del nostro palinsesto, ma in quello della Paura. 

 

Guardiamoci dentro, guardiamo cosa succede ogni giorno: la paura è nei nostri neuroni scoperti, non nelle bugie politiche dei professionisti. La paura è in quello che accade davvero.

 

Vi assicuro che con due ragionamenti in fila, si guarisce per sempre e possiamo cominciare a divertirci, bevendoci un drink e gustandoci il cabaret.