Cervello in Tilt

Errori Seriali

2 Giugno 2018

Errori Seriali

Il cigno bianco

di Stefano Michelini

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IL CIGNO BIANCO

 

 

Stefano Michelini

 

 

... Che dire... niente più di tutto questo... seduto nella sauna... i gomiti puntellati sulle ginocchia... le mani davanti alla faccia... 

 



... Mi dispero su ricordi da poco... io e te che mangiamo patatine fritte... 




… Rilassati... sei un cigno bianco…



... 

 

... 

 

... 

 

... Non sono ancora spuntate le prime goccioline di sudore ed eccomi già più fluido... il ragionamento fila e il mio cervello trova incastri a iosa... il profilo del professore mi appare svaporato... tutta la situazione non ha più contorni precisi... forse non ne ha mai avuti... 

 

... Pensieri come larici nel cielo freddo... il primo incide... la colpa è mia... sempre che si possa parlare di colpa... pensiero abortito... per via diretta non vado oltre... il caldo-umido non c'entra... era così anche prima... 

 

... 

 

... 

 

... Non devo pensare al verdetto... iniquo o giusto che sia, i tutori mi hanno consigliato di lavorarci intorno, sfruttando il privilegio di aver potuto scegliere il luogo della pena... 

 

... Cerco di farlo con tutte le mie forze... 

 

... Ma sono passate appena due ore e già inseguo prove tangibili di freschezza... essere un cigno bianco... 

 

... 

 

... 

 

... La clessidra in sauna scorre lenta anche quando non sei condannato... come sempre approfitto di questi tempi lunghi per pensarti... ti vedo aprire la porta con l'asciugamano in vita... sopra un reggiseno lente... se nel tuo tipico incedere ti pieghi in avanti non si resiste dalla voglia di baciarti... 

 

... Sono già passati due mesi dall'ultima volta... nel mezzo due telefonate... 

 

... La prima mia, ma ti ho sentito ridere così di gusto che mi è sembrato ridicolo interromperti... la seconda tua... inattesa... eri su di giri... appena tornata dalla montagna... tutta bella ossigenata... mi hai raccontato del freddo e di tutto il resto svelta svelta... per la prima volta mi sono accorto del tuo accento... 

 

... Un modo per sentirti terrena... 

 

... Sempre quella seconda telefonata... tu hai deciso di metter da parte i tuoi dubbi... 

 

... Muovendoti non ti curi più dell'asciugamano bianco che inumiditosi tende a ... 

 

... Quasi scivolando mi baci…

 

... Vapore quando ti stacchi e mi accorgo che non ci sei più... al tuo posto bollincine di sudore sotto il naso... sulle mie braccia... ...dentro le cosce ... 

 

… Un' illusione... il tuo classico esserci appena... 



... 

 

... 

 

... 

 

... Ancora vapore caldo... ventiquattro anni... zainetto rosso e giubbotto di peloncino a scacchi... sembri un americano mi dicevano le infermiere... 

 

... Bastava un libro

 

... Due ragionamenti in fila e subito s'accendeva il fuoco... 

 

... Sapere... conoscere... andare oltre... tra occhi neri e gambe sempre lisce di passaggio sognavo allora una scoperta rivoluzionaria... mi vedevo di 

fronte ai vecchi della facoltà... spiegarla con eloquio contenuto.... la mia idea era di farli partecipi... il classico convivio della conoscenza... puttanate... il pane della conoscenza... puttanate... da ultimo non mi era rimasto che il body building per tirarmi su... faticoso il body building e tardivo il ripensamento... quando costruisci una vita su un equivoco importante... credendo che il sapere... l'uomo... quello che tiri su altro non è che un castello nevrotico dalle mille torri... 

 

… Vapore sul castello... vapore sulle mille torri... 

 

... Per la precisione sono passati trentasette anni e cinquantacinque giorni prima di venirne a capo... che poi sembra semplice... 

 

... 

 

... 

 

... 

 

... 

 

... 

 

... 

 

... Si cercava pazientemente di ripercorrere la mia presunta malattia

 

... Cominciavo come sempre... la certezza di essere un parafulmini che attirava impressioni da ogni ricettacolo, ma che invece di disperderle a terra me le seppelliva dentro... 

 

... Non era l'inizio che piaceva all'analista... 

 

... 

 


... America... venni via pensando semplicemente alle dimissioni... la faccenda non era ancora degenerata e i dubbi miei infantili... il punto era come mai là fosse tutto così semplice e qua... di qua dall'oceano... tutto s'infognasse in preamboli dei preamboli dei preamboli... a essere meno freddolosi c'era da rimanere a Washington tutta la vita... ma agli esseri già precari una cosa che non puoi togliere è proprio il caldo... e anche quell'arietta di corte che si respira solo in Italia... 

 

... 

 

... 

 

... 

 

... Come ho riferito durante l'interrogatorio preliminare, sono tornato dopo tre anni, abbronzato dalle lampade UV per leggere il DNA... l'unico dio a doppia elica dell'empireo... 

 

… Questa battuta, che a me sembrava piuttosto arguta e simpatica, è stata completamente ignorata dai membri della corte... 

 

... 

 

... Ora che ci penso mi piacerebbe davvero leggere il tuo DNA... profanarti la cromatina e chiarire per sempre la sequenza delle basi che regola il tuo facile disappunto... 

 

... 

 

... 

 

... 

 

... Una percezione amplificata... come quando respiri o bevi dopo aver mangiato una caramella di menta... la gola che ti sembra il doppio... 

 

... Non è contento l'analista e allora scivola per la tangente... insegue il mio lato debole... blandisce la mia solitudine e mi chiede di te... ma di tutte le cose che potrei dire mi vengono fuori le più banali... quest'uomo in camice di fronte a me... imbarazzato nell'interrogare un collega... quest'uomo che cerca di capire... che cerca di prendere appunti... di scrivere tutto... ma che poi si deve arrendere ai miei scialbi racconti... a noi due seduti sul 

divanetto con le gambe intrecciate... commentando canzoni... a controllare il nostro bilancio... tu che, sorridendo, mi tagli i viveri...