Cervello in Tilt

Errori Seriali

16 Febbraio 2018

Errori Seriali

Errori seriali in presunti sani

di Stefano Michelini

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ESTRATTO DI CONVERSAZIONE CON UNA PAZIENTE

Odio essere in ritardo, odio fare le cose di corsa, odio essere distratta e maldestra, eppure sono sempre in ritardo, sono sempre di corsa e spesso maldestra. 

Ho sbagliato tante volte, con me stessa, con gli altri.  Uomini sbagliati, amicizie tossiche, scelte dettate sempre dallo stesso copione. 

Mi sono chiesta: Cambiare copione? Cambiare me? Cambiare modo di  gestire un errore con me stessa, sapendo che tanto lo farò di nuovo e assumermene la responsabilità ?

Sbagliare sapendo di sbagliare, ma non riuscire a cambiare. Questo faccio.

Altre volte, sbagliare sperando sempre che questa volta non sarà un errore. Questo faccio.

Convinta, dall’evidenza dei fatti, ormai agisco sempre con la paura di sbagliare. 

La fatica di accettare la realtà della mia incapacità seriale, mi induce a commettere errori. 

Credo nel miraggio, ma non guardo il deserto che mi circonda. 

Non so dare risposta a questa domanda: cosa devo fare per cambiare rotta?

Mi dico spesso che per cambiare la rotta è necessario farsi male, ma di brutto, ferirsi, vedere la ferita e il sangue uscire, sentire dolore, aspettare che guarisca da sé senza cuciture, senza che nessuno possa intervenire. 

Forse solo quando mi guarderò la cicatrice o la ferita ancora marcia, forse solo allora rifletterò. Meglio. 

 

IL CERVELLO E L’ERRORE SERIALE IN UN PRESUNTO SANO

 

L’estratto della conversazione con la paziente è molto prezioso in quanto, spesso si fanno errori seriali senza accorgersi che la loro matrice è unica. Vengono quasi sempre considerati errori differenti a cui si cerca di dare una spiegazione singola e specifica: a quell’errore, poi ad un altro e poi ad un altro ancora. Esistono anche errori anarchici, ma la maggior parte sono perle barocche false della stessa collana.

Il cervello è molto complesso come interazione elettrochimica, ma abbastanza semplice da capire nella struttura globale che produce il comportamento. Nella crescita fisiologica dell’organo e nella progressiva importazione di esperienze, con l’età la nostra condotta tende a cristallizzarsi e riproporsi in un modo di fare sempre uguale. Sia nelle azioni che vanno a buon fine, sia negli errori.

L’immagine che dobbiamo avere in testa, per provare a capire il funzionamento globale del cervello, è quella della mappa del gioco della battaglia navale. Il comportamento, e quindi anche gli errori seriali, derivano dall’incrocio delle principali istanze del cervello: ragionamento, paura, timidezza, ossessioni, ansia generalizzata, memoria fossilizzata di ricordi traumatici, tristezza, bassa energia, eccessiva energia, immagine corporea, impulsività, irritabilità, aggressività. Le caratteristiche classiche di noi presunti sani. Possiamo pensare che, al posto delle lettere e dei numeri nella mappa sottostante, siano disposte le istanze che abbiamo descritto. Giochiamo. Prendiamo come esempio di errore seriale l’interruzione costante di rapporti di lavoro a causa della nostra irritabilità. Questo difetto comportamentale, in un presunto sano causa molti problemi: sofferenza, frustrazione e la sensazione di essere entrati in un circolo vizioso di licenziamenti e dimissioni di cui non comprendiamo la ragione, così ci rifugiamo nel classico atteggiamento vittimistico di Calimero:

 

Se invece, con una profonda autoanalisi, in chi ne è capace, o con l’aiuto di uno specialista, riusciamo a identificare nella mappa navale del cervello del nostro burbero presunto sano, l’incrocio fisso di B (esempio: Impulsività) e 3 (esempio aggressività) abbiamo trovato la radice del suo errore seriale. Se impulsività e aggressività s’incrociano sempre in determinate situazioni e ti fai licenziare per una lite, non si tratta di un’ingiustizia Calimero, ma di un difetto strutturale del tuo cervello. 

 

Nell’ottica proposta dal nostro movimento di pensiero - che sostiene l’infondatezza dell’immutabilità del carattere - nell’esempio fatto dell’irritabilità è possibile con facilità individuare gli incroci sbagliati e cambiare le rotte, attraverso un percorso più o meno lungo psicologico e/o psicofarmacologico. 

Dunque, qual è la vera natura e – soprattutto - la soluzione definitiva ai nostri errori seriali? La risposta sulla pagina facebook di Cervello in tilt, in base al quesito formulato nel primo post di oggi, venerdì 16 febbraio 2018.