Il pifferaio magico

Io sono un pifferaio magico. Venite a me bambini e bambine. Siete voi i miei topolini. La mia Lei vi aspetta, come una dolce caramella. E se avete sete vi regalo un goccio del mio latte nero. La mia Lei è liquida, il latte nero quasi non ha tatto. La mia Lei è un gioco fantastico, il latte nero è il tuffo dall’altalena. 

Venite con me, oggi saltiamo la scuola e la dottrina. Il Paradiso ve lo insegno io. È celeste come si dice, e gli angeli sono bellissimi. L’Angelo Custode e l’Arcangelo Gabriele sono i miei preferiti. Si vola sulle loro ali senza paura. Sorridono sempre e non giudicano. Non vi dicono siete stati cattivi, non vi dicono siete delle troiette da strapazzo, non vi diranno mai che siete sporche o ragazzini disadattati.

Il loro frullo vi farà sentire leggeri e sentirete solo il profumo delle loro ali. Il vostro viaggio procederà tranquillo, nella bontà assoluta.

In Paradiso non ci sono gli orchi, ma bellissimi angeli nudi che vi abbracceranno e balleranno con voi. 

Quando tornerete, molti di voi diventeranno pifferai magici come me e proverete il bello di essere seguiti e di accompagnare altri bambini su quella che tutti chiamano la cattiva strada, ma altro non è che un’altra strada, con angeli al posto degli alberi.