Cuore selvaggio

PROLOGO DI UN AMORE TOSSICO

Dentro un amore che fa battere il cuore come la cocaina più pura, quindi dentro un amore tossico, si mischiano spesso sentimenti contrastanti, ma puri. Molto più puri di una tovaglia di cotone bianco appena lavata e stesa al sole e al vento, senza una piega, sopra il tavolo.

Una famiglia si siede a tavola sorridente: un bambino, la sorella, da ultima la mamma. Aspettano il padre per iniziare il pranzo.

Lui entra e saluta tutti festoso come sempre.

Posa la giacca e si siede.

Lui ha pantaloni sbottonati e la moglie intravede la sua camicia bagnata, con tracce giallastre e inamidate. Sbavate sfumature di rosso.

Sei in ritardo dice lei.

Mi sono fermato a mettere benzina.

Hai i  pantaloni sbottonati, e la camicia bagnata.

Continua a guardarlo, mentre lui si richiude i bottoni e si siede.

I bambini cominciano a ridere e dicono che papà si era fatto la pipì addosso.

La madre abbassa lo sguardo.

Iniziano a pranzare.

Alle quattro inizia il sermone in chiesa e non rimane molto tempo per sentirsi a proprio agio nell’ipocrisia.

In un amore tossico, ma con un nucleo fresco come un giglio purissimo cresciuto nell’asfalto, esiste un vincolo indissolubile e folle. Un amore che ti manda il cervello fuori dai canoni dell’equilibrio, c’è una specie di santità unica. Nel pompino di una benzinaia, non si celebra una messa.