Cervello in Tilt

Amore e altre Dipendenze Senza Droga

2 Febbraio 2018

Amore e altre Dipendenze Senza Droga

Amore come cocaina

di Stefano Michelini

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… senza pensare, come nei miei momenti migliori, mi metto a correre... a caso... verso nessuno... anche tu cominci a correre... la gonna stretta ti costringe a un’impacciata andatura a zig zag così la tiri su fino alle cosce... e finalmente vai dritta e veloce… sparisci al primo incrocio... davanti non ti vedo più, ma alta come sei non puoi certo sfuggirmi... mi butto nella strada di destra con la sicurezza del giocatore di poker che crede di sentire le carte... 

 

eccoti là oltre un'impalcatura... prendo fiato... un attimo e sono già alle tue spalle, silenzioso come un borsaiolo... ma non ce la faccio proprio ad essere gentile e paziente... non potrei con questo tumulto dentro... lì, nel tuo piccolo torace, stretto, gira tutto a settantotto giri... sento lo sfrigolio della puntina... ti prendo per un braccio, appena sopra il gomito e, con due piccoli passi, mi fermo davanti a te... hai l'impressione di capire, ne sono sicuro, ma non fino in fondo... il tuo viso si increspa di sorpresa... il flash dei tuoi occhi sgranati... 

 

... i miei primi giudizi su di te: a parlarti hai qualcosa in meno... cali di tono... un perbenismo appena sopra le righe... un po' manierata... una tazzina di porcellana cinese... 

 

… finalmente soli in uno spazio stretto... sdraiata sul sedile posteriore ti appoggi sui gomiti, sputi la gomma da masticare centrando in pieno il finestrino ancora aperto... una traiettoria perfetta... stare molto vicini... non crederci... avvicinarsi ancora... i bottoni saltati... con la tua mano magra e le dita lunghe parti dall'ultima vertebra della schiena e, fuori dai jeans, scorri giù, affondando quanto la stoffa ti consente e passi sotto e poi davanti e, al capolinea della cintura di coccodrillo, torni indietro per la stessa strada... MILLE VOLTE... tra baci e saliva scambiata riesco solo a toccarti il sotto della lingua... in singulti mi chiedi di tirarla fuori tutta…vuoi leccarla bene, la mia, fino a dove si pianta… mi ordini di sfilarti i tuoi Levis neri come incollati alle tue gambe lunghe… eseguo… e sento che dici: aspetta…e ti sfili l’assorbente e lo butti fuori… il sedile posteriore della macchina troppo stretto per due furie... fino alle cinque del mattino... in un parcheggio... sotto un alberello...