Cervello in Tilt

Ansia e Insicurezza

1 Agosto 2017

Ansia e Insicurezza

Autostima

di Stefano Michelini

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Il nostro stato d’animo quotidiano poggia su un cervello potenzialmente antisismico. La elasticità del nostro umore, che oscilla minimamente ogni giorno, è fondamentale per attenuare i terremoti della vita, sia interiori che oggettivi (crisi economiche, crisi relazionali, licenziamenti, lutti). Se il nostro umore fosse rigido crolleremmo infatti alla prima scossa. Come succede alle abitazioni. Quanto più le oscillazioni attenuano gli urti e permettono al cervello di capire quello che succede, più siamo in grado di sopportare eventi negativi e a mantenerci in equilibrio per i nostri obiettivi. La sensazione di valere qualcosa, l’autostima, sembra riflettere direttamente quello che siamo stati capaci di fare o non fare nella vita. Molte persone non sono così oggettive da valutare serenamente i successi e gli insuccessi e la loro autostima è molto variabile. Alcuni soggetti hanno una giudizio molto severo di se stessi, severo al punto di sentire di non valere niente, al cospetto di risultati sociali nella media di tutte le persone. Questo accade perché il terreno oscillante su cui poggia la loro personalità è sottoslivellato costantemente. E’ come se il punto di appoggio dei loro piedi fosse sempre due metri sotto il terreno degli altri, per cui vedono le loro vita dal basso. Tutto quello che fanno gli altri è sempre migliore, tutto quello che fanno questi soggetti è vissuto in modo pessimistico. Oltre questi dislivelli, dolorosi, ma ancora sopportabili e funzionali per condurre una vita dignitosa, inizia la vera Depressione, e l’autostima si abbassa ancora di più fino a sentirsi indegni di vivere. A questo punto il paziente stesso, disperato, i familiari e il medico di famiglia si rendono conto della gravità e l’intervento sanitario inizia. Quando il dislivello è minore, fuori dalla Depressione, il soggetto di solito si auto-etichetta o viene etichettato come uno “sfigato” e un perdente. E la sua vita scorrerebbe per sempre su questi binari di lieve malinconia e passività, caratterizzata da: discontinuità operativa; profilo energetico basso; Incapacità di provare piacere per la propria attività lavorativa; pessimismo; difficoltà relazionali dovute alla irritabilità per sentirsi inferiore rispetto al partner; labilità emotiva; ridotta iniziativa.

Anche se non depressi, questi soggetti vanno costantemente sostenuti psicologicamente e psichiatricamente fino al raggiungimento del proprio valore reale. In questo modo si sentiranno in grado di costruire quello che desiderano, nel limite delle loro qualità.

Al contrario, ci si può trovare in una condizione di autostima eccessiva, non comprovata da fatti, ma da un tono dell’umore eccessivamente elevato, senza arrivare all’euforia della fase ipomaniacale e maniacale del disturbo bipolare, in cui si ha la falsa sensazione di onnipotenza. Tutto viene percepito dall’alto in basso. Il livello del terreno esistenziale è almeno due metri sopra quello degli altri e i parametri di giudizio sono tutti alterati in eccesso sul valore della propria persona. Sono soggetti facilmente identificabili per un profilo energetico troppo alto; capacità operative a volte molto buone ma spesso improntate alla superficialità e all’approssimazione, per le troppe idee che hanno, che non li porta a concludere niente; spesso hanno difficoltà relazionali per eccessiva disinibizione, ipersessualità e promiscuità sessuale. In questi soggetti, per brevi periodi, l’elevata autostima può anche essere rinforzata da risultati positivi ottenuti, perché in effetti sono più veloci, energetici e produttivi degli altri. Gli imprenditori di alta fascia, gli attori, i leader partono tutti da una base di alta autostima naturale, su cui possono costruire fatti concreti grazie al loro quoziente intellettivo. Per questi soggetti su di giri è fondamentale fare affidamento sull’abilità dei collaboratori di tollerare gli eccessi del soggetto e di curare gli aspetti formali della loro produzione, mitigando l’antipatia che questi personaggi generalmente evocano. In questo senso è più tollerato un soggetto con bassa autostima, rispetto ad un soggetto con alta autostima. Il soggetto con bassa autostima e sensibilità è più facile che diventi un cantautore, un poeta, uno scrittore o un fumatore cronico di marijuana. Il soggetto con autostima ingiustificatamente alta può essere un uomo prepotente, inopportuno, con probabile abuso di cocaina e altri psicostimolanti e migrazione frequente di tipo lavorativo, geografico e relazionale. I livelli di autostima, indipendentemente da quello che succede nella nostra vita, possono alternarsi senza causa apparente. Dovuto alla ciclicità dell’umore fisiologico, un soggetto può infatti presentare, in tempi differenti, bassa e alta autostima, esitando in profili comportamentali di difficile gestione e affidabilità. Sono soggetti che alternativamente possono presentare spunti di sospetto continui, paranoia, sensi di colpa eccessivi, gelosia e invidia. E’ difficile valutare nel tempo quale profilo arrechi più danno e sofferenza. Entrambi i quadri comunque dovrebbero essere valutati psicologicamente e psichiatricamente, per essere ricondotti ad una stabilità maggiore ed evitare il peggioramento verso forme di Depressione o Bipolarità.